TRAMVIA BIELLA-OROPA E ASS. FERROVIABIELLAOROPA (AFBO)
Inviato: 20/02/2012, 18:09
Avvio un nuovo post relativo alla ex Tramvia Biella-Oropa e all'Associazione Ferroviabiellaoropa (AFBO) di cui faccio parte.
Spero vi possa interessare.
La Tramvia Biella-Oropa (TBO), inaugurata il 4 luglio 1911, era una linea a trazione elettrica e scartamento ridotto di 950mm che in 14,250 km collegava la città laniera di Biella con il santuario della Madonna Nera di Oropa, superando un dislivello di circa 750m con pendenze massime del 70 permille e raggi di curvatura di soli 25m.
Il percorso tanto ardito quanto panoramico le valsero l'appellativo de "l'Ardita d'Italia" poichè era la seconda linea tramviaria italiana che superava i 1000m d'altezza senza l'ausilio della cremagliera.
Il traffico passeggeri fu sempre molto attivo nonostante che la linea fosse stata realizzata in prevalenza per scopi turistici.
Non dimentichiamo che la prima parte del tracciato da Biella a Favaro, località in cui sorgevano le rimesse e le officine nonchè gli uffici amministrativi, era quasi completamente in sede stradale e quindi la tramvia serviva i pendolari della valle Oropa che si recavano nelle fabbriche tessili della città .
In ogni caso, nel 1945 si registrò la punta massima di viaggiatori trasportati: 1.924.866!
La tratta Favaro-Oropa era invece quella tecnicamente e paesaggisticamente più interessante: numerosi ponti di piccole e grandi dimensioni (tra tutti il Ponte dei Tre Archi, simbolo della tramvia), muraglioni di sostegno realizzati a secco e alti anche 10 m, una galleria e il famoso Girone elicoidale delle cave di Favaro, opera "alla Brusio" ottimamente conservata!
Il panorama spaziava poi dalle montagne biellesi alla pianura vercellese, dal Monviso alla Lomellina, dalle colline del Monferrato alle montagne attorno al gruppo del Monte Rosa...
Una vera meraviglia!
Ancora nel dopoguerra e nei primi anni '50 la tramvia era in piena vitalità, ma l'avvento della motorizzazione privata e del boom economico, iniziarono ad insidiarla.
I binari nelle vie cittadine erano visti come un pericolo ed un ostacolo.
Inoltre, l'azienda che gestiva la linea e che gestiva anche la rete delle Ferrovie Elettriche Biellesi e l'estesa rete di autolinee tra Biella e Vercelli, avrebbe dovuto spendere alcuni milioni di Lire per ammodernare rotabili e sede tramviaria così da renderla più competitiva.
Purtroppo la scelta fu quella di smantellare tutto e sostituire con autobus e così sabato 29 marzo 1958 alle ore 22.20 partiva l'ultimo tram della Biella-Oropa che portava a Favaro gli operai.
Dal giorno dopo il servizio fu sostituito con autobus ed entro l'estate lo smantellamento fu concluso: della gloriosa Tramvia Biella-Oropa non rimaneva più nulla!
Spero vi possa interessare.
La Tramvia Biella-Oropa (TBO), inaugurata il 4 luglio 1911, era una linea a trazione elettrica e scartamento ridotto di 950mm che in 14,250 km collegava la città laniera di Biella con il santuario della Madonna Nera di Oropa, superando un dislivello di circa 750m con pendenze massime del 70 permille e raggi di curvatura di soli 25m.
Il percorso tanto ardito quanto panoramico le valsero l'appellativo de "l'Ardita d'Italia" poichè era la seconda linea tramviaria italiana che superava i 1000m d'altezza senza l'ausilio della cremagliera.
Il traffico passeggeri fu sempre molto attivo nonostante che la linea fosse stata realizzata in prevalenza per scopi turistici.
Non dimentichiamo che la prima parte del tracciato da Biella a Favaro, località in cui sorgevano le rimesse e le officine nonchè gli uffici amministrativi, era quasi completamente in sede stradale e quindi la tramvia serviva i pendolari della valle Oropa che si recavano nelle fabbriche tessili della città .
In ogni caso, nel 1945 si registrò la punta massima di viaggiatori trasportati: 1.924.866!
La tratta Favaro-Oropa era invece quella tecnicamente e paesaggisticamente più interessante: numerosi ponti di piccole e grandi dimensioni (tra tutti il Ponte dei Tre Archi, simbolo della tramvia), muraglioni di sostegno realizzati a secco e alti anche 10 m, una galleria e il famoso Girone elicoidale delle cave di Favaro, opera "alla Brusio" ottimamente conservata!
Il panorama spaziava poi dalle montagne biellesi alla pianura vercellese, dal Monviso alla Lomellina, dalle colline del Monferrato alle montagne attorno al gruppo del Monte Rosa...
Una vera meraviglia!
Ancora nel dopoguerra e nei primi anni '50 la tramvia era in piena vitalità, ma l'avvento della motorizzazione privata e del boom economico, iniziarono ad insidiarla.
I binari nelle vie cittadine erano visti come un pericolo ed un ostacolo.
Inoltre, l'azienda che gestiva la linea e che gestiva anche la rete delle Ferrovie Elettriche Biellesi e l'estesa rete di autolinee tra Biella e Vercelli, avrebbe dovuto spendere alcuni milioni di Lire per ammodernare rotabili e sede tramviaria così da renderla più competitiva.
Purtroppo la scelta fu quella di smantellare tutto e sostituire con autobus e così sabato 29 marzo 1958 alle ore 22.20 partiva l'ultimo tram della Biella-Oropa che portava a Favaro gli operai.
Dal giorno dopo il servizio fu sostituito con autobus ed entro l'estate lo smantellamento fu concluso: della gloriosa Tramvia Biella-Oropa non rimaneva più nulla!