In attesa di sentire la Littizzetto parlare di Walter e Jolande, vi ripropongo alcuni miei scritti del passato. Forse li ho già postati da qualche parte nel "bar", ma credo di non disturbare troppo nel riproporli. Probabilmente qualche nuovo avventore li troverà anche interessanti o almeno lo si spera. Che ne dite?
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Nel 1970 eravamo 205.968 (o meglio questi erano i ferrovieri previsti da una apposita legge) secondo la seguente ripartizione:
personale direttivo 2.093, personale degli uffici 20.600, personale dell'esercizio 183.275. Io appartenevo a quest'ultima categoria. Molti in seguito hanno fatto intendere a molti che eravamo in troppi. Sarà forse stato vero per le altre due categorie, sarà perchè, forse, sono stato "ferroviariamente sfigato" ma io non mi sono mai accorto di essere in "sovrannumero" od in posti "improduttivi". Chi ha parlato (e continua a parlare) delle ferrovie come un carrozzone statale con organici gonfiati, secondo me, non conosce niente di trasporti ferroviari nè della situazione di adesso e nè di quella di prima. Non è una difesa d'ufficio dell'Azienda di cui ho fatto parte per tantissimi anni. Neppure spero di far cambiare idea a tanti che plaudono allo sfoltimento operato negli organici. Come non voglio togliere la convinzione a chi crede che il risanamento delle FS sia dovuto ai tagli di personale. Potrei imbastire un lungo ed articolato discorso per dimostrare, cifre e dati statistici alla mano, quanto c'è di errato nell'assunto che i tagli erano necessari per un rilancio della già Azienda Autonoma Ferrovie dello Stato.
Ma non è questo il mio intento e né questo è il luogo adatto a discuterne. Però una cosa ve la devo dire e senza tema di smentita. I tagli sono stati possibili solo per una serie di trasformazioni oggettive ed mirati indirizzi politici. In particolare si è provveduto ad un massiccio intervento tecnologico, alla quasi totale esternalizzazione di attività già prevalentemete ferroviarie ed alla quasi totale rinuncia al trasporto delle merci su ferro. Da ognuna di queste tre macro cause ne derivano tantissime altre, aventi tutte il medesimo risultato: prima si toglie il lavoro al ferroviere e poi lo si manda a casa senza turn-over. In questo mio discorso voglio parlarvi di due figure professionali di cui sembra si siano perse completamente le tracce nelle grandi stazioni: l'assistente di stazione e l'ausiliario di stazione. Nel prossimo intervento vi illustrerò meglio queste due figure professionali e con cognizione di causa. Sono stato anche io Assistente di Stazione e come Capo Ufficio Materiale Rotabile ho avuto alle dipendenze Assistenti ed Ausiliari.