Villa Opicina-Trieste Campo Marzio
Inviato: 12/03/2020, 0:43
Oggi 11 marzo 2020 è ripartito il servizio fra Villa Opicina e Trieste Campo Marzio Smistamento, con il merci 83622 con ben 33 carri.
La linea Villa opicina - Trieste Campo Marzio è il tratto finale della Wocheinerbahn - Bohinjska proga, parte finale della linea Jesenice-Trieste Campo Marzio, tratto finale della relazione nominata TRALSALPINA fra la Boemia e Trieste nata ai tempi dell'Impero austro-ungarico poco più di un secolo fa, e poi spezzata in vari tronchi dalla prima guerra mondiale. Non essendoci un nome italiano per lo sloveno Bohinj e il tedesco Wochein, in Italia il termine Transalpina viene erroneamente associato alla Jesenice-Trieste CM. anche in considerazione del fatto che quando a scuola si studiano (o si studiavano) le Alpi si dimentica che non vi sono solo le Carniche e le Giulie e dopo siamo oltre, ma c'è anche in Austria l'enorme catena dei Tauri che finisce con il Bosco viennese. La Transalpina venne chiamata così perchè le attraversava tutte, da Saliburgo e da Praga a Trieste.
Su questo breve tratto fra Opicina e Trieste, 16 km. al 27 per mille in discesa, dal 1947 non vi è più il servizio viaggiatori. Rimase quello merci, però successivamente sparirono le due stazioni intermedie, Guardiella nel 1959 e Rozzol-Montebello nel 1991, subito dopo fu soppresso il blocco telefonico ed attivato il Blocco elettrico manuale, tuttora in servizio sull'unica sezione di blocco.
Su questa linea ogni tanto passava un treno speciale viaggiatori straordinario, per alcuni anni venne pure istituito il cosiddetto "Rondò", treno turistico che faceva il giro completo di Trieste, ma poi, come sempre, sparì nel nulla. Un momento di gloria ci fu la domenica dell'adunata alpina a Trieste nel 2004, quando venne istituito un servizio cadenzato, un treno all'ora, fatto con le "Fanta", che riscosse un enorme successo di pubblico.
Poi alcuni anni dopo arrivò Mauro Moretti con la sua "rete snella" (versione ferroviaria dell' "Arbeit macht frei") che un poco personalmente, un poco con i sottoposti alla ricerca di promozioni, riusci in pochi anni a dimezzare la cintura ferroviaria di Trieste, e a rendere la sezione Trieste-Villa Opicina di 31 km. dell'antica linea Vienna-Trieste denominata "Arciduca Giovanni" e vox populi "Meridionale" una unica tratta a doppio binario senza possibilità di poter cambiare binario perchè gli unici scambi intermedi che sono rimasti sono quelli dei bivi di Aurisina, cioè semplici bivi.
Per chiudere linee ogni scusa era buona: la Gemona-Sacile lo fu causa una piccola frana, rimediabile in tre giorni, la Palmanova-San Giogio di Nogaro sparì silenziosamente nel nulla e con gli abitanti locali in festa per l'eliminazione degli odiati passaggi a livello. E poi toccò alla Villa Opicina-Trieste CM. nel 2011 perchè in un paio di gallerie c'erano alcune pietre un poco spostate. Mentre l'elegante edificio di Rozzol trasformato dai ferrovieri che vi abitavano in un piccolo e affascinante museo vide gli abitanti sfrattati e la vendita ad un privato che dopo averlo quasi demolito ora vorrebbe liberarsene e rivenderlo al miglior offerente. Era stata messa in vendità anche la stazione di Campo Marzio che una società immobiliare voleva radere al suolo, ma per fortuna qui intervenne la Sovrintendenza alle belle arti che la dichiarò edificio storico e quindi oggi la stazione è ancora lì.
Poi per fortuna Moretti se ne è andato, e piano piano le FS hanno cominciato a rimettere la testa a posto, anche perchè pressate dalle autorità portuali che ritengono essenziale il cerchio completo ferroviario attorno a Trieste. Naturalmente è ben noto che una linea dopo due anni di chiusura è da rifare. E poi si sa che i lavori (non solo ferroviari) in Italia hanno tempi molto lunghi. Un tre anni di lavori e finalmente ecco la ripresa del servizio merci regolare, 11.3.2020.
Ora resta il nodo da sciogliere della Campo Marzio-Servola-Aquilinea della cintura. Anche qui tutto funzionava perfettamente, poi ecco "rete snella", gli impianti smantellati, tutti gli scambi rimasti a mano, un semolice raccordo dove poteva entrare una sola manovra alla volta. Ora in zona industriale varie ditte vogliono espandersi e chiedono il treno. E di nuovo bisognerà rifare quello che c'era già.
Ma nelle FS è successo tante volte......disfare e poi rifare.....non è una novità.
La linea Villa opicina - Trieste Campo Marzio è il tratto finale della Wocheinerbahn - Bohinjska proga, parte finale della linea Jesenice-Trieste Campo Marzio, tratto finale della relazione nominata TRALSALPINA fra la Boemia e Trieste nata ai tempi dell'Impero austro-ungarico poco più di un secolo fa, e poi spezzata in vari tronchi dalla prima guerra mondiale. Non essendoci un nome italiano per lo sloveno Bohinj e il tedesco Wochein, in Italia il termine Transalpina viene erroneamente associato alla Jesenice-Trieste CM. anche in considerazione del fatto che quando a scuola si studiano (o si studiavano) le Alpi si dimentica che non vi sono solo le Carniche e le Giulie e dopo siamo oltre, ma c'è anche in Austria l'enorme catena dei Tauri che finisce con il Bosco viennese. La Transalpina venne chiamata così perchè le attraversava tutte, da Saliburgo e da Praga a Trieste.
Su questo breve tratto fra Opicina e Trieste, 16 km. al 27 per mille in discesa, dal 1947 non vi è più il servizio viaggiatori. Rimase quello merci, però successivamente sparirono le due stazioni intermedie, Guardiella nel 1959 e Rozzol-Montebello nel 1991, subito dopo fu soppresso il blocco telefonico ed attivato il Blocco elettrico manuale, tuttora in servizio sull'unica sezione di blocco.
Su questa linea ogni tanto passava un treno speciale viaggiatori straordinario, per alcuni anni venne pure istituito il cosiddetto "Rondò", treno turistico che faceva il giro completo di Trieste, ma poi, come sempre, sparì nel nulla. Un momento di gloria ci fu la domenica dell'adunata alpina a Trieste nel 2004, quando venne istituito un servizio cadenzato, un treno all'ora, fatto con le "Fanta", che riscosse un enorme successo di pubblico.
Poi alcuni anni dopo arrivò Mauro Moretti con la sua "rete snella" (versione ferroviaria dell' "Arbeit macht frei") che un poco personalmente, un poco con i sottoposti alla ricerca di promozioni, riusci in pochi anni a dimezzare la cintura ferroviaria di Trieste, e a rendere la sezione Trieste-Villa Opicina di 31 km. dell'antica linea Vienna-Trieste denominata "Arciduca Giovanni" e vox populi "Meridionale" una unica tratta a doppio binario senza possibilità di poter cambiare binario perchè gli unici scambi intermedi che sono rimasti sono quelli dei bivi di Aurisina, cioè semplici bivi.
Per chiudere linee ogni scusa era buona: la Gemona-Sacile lo fu causa una piccola frana, rimediabile in tre giorni, la Palmanova-San Giogio di Nogaro sparì silenziosamente nel nulla e con gli abitanti locali in festa per l'eliminazione degli odiati passaggi a livello. E poi toccò alla Villa Opicina-Trieste CM. nel 2011 perchè in un paio di gallerie c'erano alcune pietre un poco spostate. Mentre l'elegante edificio di Rozzol trasformato dai ferrovieri che vi abitavano in un piccolo e affascinante museo vide gli abitanti sfrattati e la vendita ad un privato che dopo averlo quasi demolito ora vorrebbe liberarsene e rivenderlo al miglior offerente. Era stata messa in vendità anche la stazione di Campo Marzio che una società immobiliare voleva radere al suolo, ma per fortuna qui intervenne la Sovrintendenza alle belle arti che la dichiarò edificio storico e quindi oggi la stazione è ancora lì.
Poi per fortuna Moretti se ne è andato, e piano piano le FS hanno cominciato a rimettere la testa a posto, anche perchè pressate dalle autorità portuali che ritengono essenziale il cerchio completo ferroviario attorno a Trieste. Naturalmente è ben noto che una linea dopo due anni di chiusura è da rifare. E poi si sa che i lavori (non solo ferroviari) in Italia hanno tempi molto lunghi. Un tre anni di lavori e finalmente ecco la ripresa del servizio merci regolare, 11.3.2020.
Ora resta il nodo da sciogliere della Campo Marzio-Servola-Aquilinea della cintura. Anche qui tutto funzionava perfettamente, poi ecco "rete snella", gli impianti smantellati, tutti gli scambi rimasti a mano, un semolice raccordo dove poteva entrare una sola manovra alla volta. Ora in zona industriale varie ditte vogliono espandersi e chiedono il treno. E di nuovo bisognerà rifare quello che c'era già.
Ma nelle FS è successo tante volte......disfare e poi rifare.....non è una novità.