Macchinista Zen

Sezione dedicata ai racconti e alle esperienze riguardanti il mondo ferroviario.

Messaggioda fas » 22/01/2015, 11:51

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Messaggioda Macaco » 22/01/2015, 18:38

Ho leggiucchiato un poco. Avevo quasi voglia di iscrivermi. Ma poi ho letto questa ... e mi sono cascate le braccia.

"Viaggiai con un macchinista prossimo alla pensione un giorno che in partenza da una stazione c’erano problemi a un deviatoio, e allora tutti i treni partivano con prescrizioni, e mi disse: quando un treno incontra un uomo con un cappello rosso in testa, il treno fermo al binario è un treno morto.
Sagge parole"
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Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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Messaggioda ssb » 23/01/2015, 12:15

Macaco ha scritto:Ho leggiucchiato un poco. Avevo quasi voglia di iscrivermi. Ma poi ho letto questa ... e mi sono cascate le braccia.

"Viaggiai con un macchinista prossimo alla pensione un giorno che in partenza da una stazione c’erano problemi a un deviatoio, e allora tutti i treni partivano con prescrizioni, e mi disse: quando un treno incontra un uomo con un cappello rosso in testa, il treno fermo al binario è un treno morto.
Sagge parole"


Il commento del macchinista sul blog e il tuo commento qui dimostrano una volta di più come ci sia un profondo bisogno di conoscere l'uno il mestiere dell'altro. Solo così si potrebbe forse riuscire a sradicare, piano piano, questa assurda inimicizia tra due ruoli professionali che in fondo dovrebbero lavorare in stretta collaborazione.

Nei miei primi giorni da macchinista ero partito col piede sbagliato, complice anche un istruttore prevenuto nei confronti dei RdC, prendendomela per ogni cosa e discutendo via radio, appena possibile (anche in torto marcio!). Poi ho velocemente inziato a capire che siamo tutti in ferrovia per lavorare, mica per farci i dispetti a vicenda e che ognuno ha le proprie norme da seguire, le proprie procedure, e per (quasi) tutto c'è un motivo ben preciso.
Poi ci sarà pure il Dirigente meno bravo e quello più bravo, come anche il macchinista bravo e quello meno bravo, ma far parte dell'una o dell'altra categoria non è a priori un motivo di disprezzo, come sembra essere oggigiorno.

Da quando ho fatto mia questa "filosofia" (questa sì potrebbe quasi dirsi zen...) lavoro molto più sereno io e lascio lavorare in santa pace chi mi apre e chiude i segnali.
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Messaggioda Macaco » 23/01/2015, 16:08

Vedi Rossano, Quando facevo il DCO ho litigato con molti macchinisti però sono diventato amico proprio con quelli più ltigiosi, rognosi o pignoli. Da questi colleghi, specialmente PdM di treni merci, ho avuto una collaborazione inimmaginabile, tanto da "concordare" con loro il ritardo da dare al treno viaggiatori incrociante nel caso li avevo avanzare. Erano loro a conoscere il mezzo di trazione, a sapere fino a quanto potevano "tirare" su un tratto di linea, Non bastava avere solo "il manico". Con alcuni mi azzardavo a lasciarli al palo anche per tre incroci consecutivi. Ma loro erano coscienti che poi avrebbero trovato il verde, mentre a loro volta altri colleghi "subivano" l'incrocio. Fuori dal lavoro, se ci vedevamo, erano sempre loro a voler offrire da bere. A quei tempi era frequente "lasciare" il treno per "supero". Con me non è mai successo. "Pedala", ricoverati alla svelta liberando di coda, fammi subito la RAR, parti appena ti apro il segnale e vedrai che ti faccio arrivare presto a casa. Non erano "ricatti", neppure "compromessi". Loro conoscevano me ed io conoscevo loro. Reciproco rispetto della persona prima ancora della professionalità del collega. E' vero che eravamo tutti appartenenti alla stessa "parrocchia", ma si trattava sempre di rapporti umani.
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