scampato pericolo

Sezione dedicata ai racconti e alle esperienze riguardanti il mondo ferroviario.

Messaggioda piomboadaletta » 25/06/2012, 22:01

per iniziare con i racconti di un non ferroviere parto da un episodio che ricordo sempre in quanto con quel ferroviere, ora prezzolato CRTM in Abruzzo (andra' in pensione a fine anno) si e' poi sucessivamente creato un fortissimo legame di amicizia.

anno 1980, io avevo 17 anni appena compiuti e la mia prima vespa acquistata con i soldi guadagnati a raccogliere le nocciole ed imbottigliare il vino in una fattoria di amici dei miei. Era gia allora appasionatissimo di movimento e la mia passione erano i pdg dei pl su linee trafficate. Linea Fossano Cuneo, km 61+321, ora protetto dai segnali di Centallo (protezione senso dispari e partenza senso pari) a quel tempo fuori dai segnali di Centallo (segnalamento semplice) e chiuso ad orario. Circa 70 treni in orario e un impegno tutto fuorche' leggero su una strada provinciale trafficatissima

Ero partito da Dogliani e avevo raggiunto Cuneo perche' speravo di scroccare un viaggio in cabina di una delle allora nuovissime ale 801/940 (fanta) che facevano un invio vuoto Cuneo-Fossano verso mezzogiorno e poi un 3174 Fossano-Torino Stura e ritorno a Cuneo nel pomeriggio, L'invio vuoto Fossano-Cuneo era a quei tempi un'emozione, sul filo dei 130 all'ora su una linea con segnali semaforici, deviatoi a mano e un sacco di PL. Peccato che il maestro mi aspettasse davanti al 303 per dirmi che quel pomeriggio c'era il suo CD Titolare che voleva anche lui vedere queste nuove Ale e imparare a conoscerle. Niente da fare pensai, si torna a casa con le pive nel sacco.

Ma per godermi il passaggio di quel bolide feci la strada piu lunga e ritornai costeggiando la ferrovia fino fuori Centallo. Poi, mi avvicinai al Pdg - erano da poco passate le 12 e 30 e c'era il ragazzo, un abruzzese di poco piu di 25 anni, tifosissimo del pescara, che un poco gia consocevo, che stava prepaparandosi a prendere servizio e lo smontante che sistemava in auto le sue cose. Mi piazzo a circa 100 metri, sollevo il cavalletto della vespa e aspetto l'ora dell'invio che si chiamava 60910. Nel frattempo passava il 12090 o qualcosa di simile, una navetta Pr con e646. Passa la navetta e vedo che il guardiano, rimasto solo, sale in auto e mi dice passandomi accanto...............sei qua per fare le foto ai treni anche tu marmocchio !!!
Io gli rispondo che a me bastava guardarli e lui si fa una simpatica risata (non sfottente, genuina di uno che verso i treni non portava tutto questo amore !!) e mi dice...tu guarda pure le sbarre alzate perche' fino alle 14 non c'e' nulla e io vado a ritirare una spagehttata che mia sorella mi ha preparato a casa sua, sono 5 minuti da qui.

Io allora mi permetto di dirgli che forse sta per passare, ed uso il forse, il 60910 e lui mi dice ........peccato, sta sui treni soppressi gia da stamattina, me lo ha lasciato nelle consegne il mio socio che ha smontato. Io gli dico molto educatamente, ma cosi educatamente che manco mi sente, che forse, credo, penso, anzi, magari ne sono un poco sicuro, il treno oggi non mi sembrerebbe soppresso, ma lui sta gia sgommando e parte. Non so cosa mi ha spinto ma invece di urlargli dietro qualcosa mi sono messo per istinto a correre verso la maniglia della cassa di manovra del PL e mi sono piazzato li, ho sollevato la sguardo al cielo e in fondo ho notato la sua 126 fiat Gialla ferma che innestava la retromarcia. Ma eraad almeno 500 metri. In quel momento sento la catenaria ondeggiare, le rotaie che fanno quel tipico rumore quando a poca distanza qualcosa le sferza, mi butto sulla manovella e chiudo il PL cosi di botto che mi arriva una strombazzata di un auto che ho appena fermato . Passano 15 secondi, me li ricordo uno ad uno e mi vedo i fanali della 801 che mi piombano addosso ed un fischio lunghissimo del pdm che mi aveva riconosciuto.

La Ale passa in velocita', mi giro e dietro di me, bianco come un cadavere c'e il guardiano che ha lasciato la 126 con le porte aperte e dall'affanno non ha spento il motore e la macchina si e' appoggiata con il paraurti a quei tipici manufatti di OMARINI di Oleggio che delimitano la sede ferroviaria. Ci ha messo almeno una decina di minuti a tornare in se. Sul PL c'erano 3 auto ferme e l'impatto sarebbe stato inevitabile

Poi, quasi a giustificarsi mi trascina dentro il pdg e mi mostra la soppressione del 60910, poi legge bene e quel 6 potrebbe essere un 5, anzi, sicuramente e' un 5, 50910, un LIS che si faceva la sera per il rientro di una 636 che andava a Robilante. Il 60910 non era mai stato soppresso

Per fortuna e' andata cosi'

Buona serata

Diego
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Messaggioda piomboadaletta » 25/06/2012, 22:05

domani vi raccontero' invece la volta di Garessio
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Messaggioda andm » 25/06/2012, 22:53

Ah, belli i racconti legati all'esercizio e al movimento!

Questo del PL sembra quasi da film.. :shock:
Andrea
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Messaggioda Giovanni Pighini » 26/06/2012, 8:13

Fantastico!
Giovanni
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Messaggioda ioannesg » 26/06/2012, 10:49

Bbbbbbbrivido......
Giovanni
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Messaggioda piomboadaletta » 26/06/2012, 11:34

Garessio, linea a D.U Ceva Ormea, fine anni 80. Mese di febbraio. Giorni della merla. temperatura -10 con un vento che ti taglia letteralmente in due e nevicata nella notte con i fili dei PL durissimi che sembrano non voler muoversi.

Apparato Arcioni con le 4 leve dei 4 segnali (due avvisi e due protezioni) con le serrature per imprigionarci le due chiavi dei due PL protetti (dai segnali di partenza) . Oltre a questi 2 PL ne esistevano altri 2 fuori dai segnali non protetti. Regime di chiusrua ad orario.

ore 5:30 del mattino, primo treno pari che scende da Ormea. Ogni arganello da PL prevede non meno di 30 giri di manovella, i piu lontani anche 40.

Avevo tenuto compagnia all'aiutante di movimento che siccome era savonese invece di assumere servizio li alle 4:40 arrivava la sera prima e dormiva in ufficio movimento. I primi due treni li avrei fatti passare io, a quell'ora mascherato da un berrettone quasi un passamontagna da calcare sotto il cappello nessuno avrebbe avuto da obiettare sulla mia "clandestinita'". Il treno poi si arrestava giusto il tempo di caricare quei ancora tanti viaggiatori e ripartire, 30 secondi di sosta.

Alle 5:22 esco e comincio a chiudere il primo PL non protetto, una fatica immane, poi rientro a bere un sorso di cordiale (quello degli alpini che avevo conservato dal recente servizio militare) Riconto due giri di lancetta dei secondi e riesco a chiudere il secondo PL lato Ormea protetto dal segnale di protezione. Lo chiudo ed entro con la chiave che ho estratto. A Quel punto dovrei metterla nella toppa e girare le leve dei segnali al che la Leopolder si mette a suonare. Ma squilla il telefono. Il DU mi dice che il treno ha 4 minuti di ritardo. Riesco e riapro il primo pL (ci metto almeno 3 minuti) non protetto poi penso se riaprire anche quello protetto, decido di no - conto fino a a 60 e metto la chiave nella toppa e apro il segnale di protezione . A quel punto dovrei di corsa andare a chiudere il PL 1 ma me ne dimentico.

Torno in UM e aspetto di sentire il treno. mentre conto i secondi passare mi viene un brivido nella schiena. Esco sbattendo la porta, scivolo sulla neve ghiacciata e finisco sul binario 1 battendo una culata tremenda contro la rotaia (36kg/metro) Mi rialzo e corro verso l'arganello, mi metto a girare come un forsennato quando vedo la 668 in fondo che sembra ferma. Accende e spegne il fanale e fischia. Fischia come un forsennato. Poi fa un fischio piu breve e riparte. Si ferma e scende il macchinista, poi scende il Capotreno e mi dicono insieme.

Senti bene, e' il quarto PL che troviamo aperto e siamo appena partiti da Ormea e abbiamo 24 km ancora davanti con almeno 20 pl ancora , visto che fa un freddo becco e io prima a scendere sono finito nella scarpata per proteggere l'attraversamento adesso telefoniamo insieme io e te sul telefono del DU a tutti, facciamo l'appello e poi solo se rispondono tutti ma proprio tutti ripartiamo. !!

A presto

Diego
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