Scarico

Spazio dedicato a tutti i mezzi ferroviari a vapore

Messaggioda freelancer » 15/01/2012, 21:26

Camino o ...? certi limitano il termine al solo fumaiolo (quello che si vede), certi lo estendono all'eiettore nella camera a fumo
Prima mettiamoci d'accordo sulla terminologia esatta, poi discutiamo di come si è evoluto lo scarico delle locomotive a vapore in Italia ed eventualmente confrontiamolo con l'estero.
Naturalmente nel tema "camino" possiamo mettere anche quello "parascintille", se poi ne abbiamo voglia.
Paolo
freelancer Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1277
Iscritto il: 28/12/2011, 19:53
Località: Friuli-Venezia Giulia

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 16/01/2012, 0:19

Se si vuole parlare di fumaioli o camini, si deve anche parlare di colonne di scarico e il loro posizionamento all'interno delle camere a fumo. Secondo me le cose sono legate fra loro.
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1983
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Messaggioda Marmotta » 16/01/2012, 9:22

Però nelle abitazioni il camino (o caminetto) è il luogo dove si brucia la legna mentre "il tubo" che fuoriesce dal tetto è il comignolo...qual'è il termine esatto sulle locomotive?
Nicolò
Marmotta Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 139
Iscritto il: 08/01/2012, 23:00

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 16/01/2012, 9:50

"Camino"
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1983
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Messaggioda Macaco » 16/01/2012, 10:47

Avevo letto da qualche parte, adesso non ricordo quando e dove, che nel lontano passato era possibile riconoscere dal parascintille se le locomotive erano alimentate a legna od a carbone. Cosa c'è di vero?
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
Macaco Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1366
Iscritto il: 25/12/2011, 14:32
Località: Italia

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 16/01/2012, 12:25

Le macchine alimentate a legna a causa della possibile espulsione di tizzoni accesi avevano grossi parascintille a forma di imbuto sul camino. Un esempio lo abbiamo con le locomotive del West o con alcune a scartamento ridotto dell'ex impero austroungarico. Per quelle alimentate a carbone, pur avendo analoghi problemi, è stato più facile limitare l'inconveniente, data la polverosità delle scorie, ponendo delle griglie parascintille sul camino a all'interno della camera a fumo.
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1983
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Messaggioda freelancer » 16/01/2012, 15:41

Giancarlo Giacobbo ha scritto:Se si vuole parlare di fumaioli o camini, si deve anche parlare di colonne di scarico e il loro posizionamento all'interno delle camere a fumo. Secondo me le cose sono legate fra loro.

Indubbiamente qui la discussione l'ho aperta per discutere di tutto il "sistema" dello scarico. Colonne, parascintille, camini, camere a fumo stesse...
Compreso il sistema di scarico, poco trattato, delle Franco-Crosti. Dietro il preriscaldatore e sotto il fumaiolo (o i fumaioli, nel caso delle 743 e delle "rospe" 623) cosa c'era? Dato che occorreva un tiraggio molto forte visto il percorso addirittura avanti/indietro dei fumi, una piccola digressione la merita.
Paolo
freelancer Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1277
Iscritto il: 28/12/2011, 19:53
Località: Friuli-Venezia Giulia

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 17/01/2012, 21:38

Il sistema Franco-Crosti lo si può vedere in questo schema per un sistema montato su una 683 con distribuzione Caprotti.
http://gigispace.xoom.it//685/683-FRANCO-CROSTI.gif
Purtroppo questo è un disegno non molto chiaro, però se lo si guarda con attenzione si può vedere come circolava il vapore di scarico.
Una volta uscito dai cilindri veniva convogliato in un condotto che si divideva in due. Questi due condotti arrivavano, uno per lato, alla base dei camini posti al termine del preriscaldatore, quindi veniva espulso, mediante tre ugelli posti alla base dei camini, verso l'esterno.
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1983
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Messaggioda freelancer » 18/01/2012, 12:27

Sì, si riesce a capire. Una sorta di "mini-Giesl", l'osceno eiettore che pareva finito sotto una pressa :mrgreen: Quello di ugelli nel aveva sette. Adesso bisognerebbe pure chiedersi: chi è stato il primo? Franco e Crosti credo ci abbiano lavorato prima di Giesl.

Tornando ai camini più "familiari", in un documento che Giancarlo mi aveva mandato a suo tempo, le barrette del parascintille italiano tipico, sopra il fumaiolo, erano indicate distanziate di circa 11 mm, un po' più un po' meno. Pare ne sia stata studiata anche una versione (forse di più facile esecuzione) in cui invece di tante barrette parallele ce n'era una sola a spirale tenuta in posto e in forma da un traversino. Non è stata adottata perchè le scintille che sarebbero sfuggite non sarebbero andate nel senso di marcia ma si sarebbero disperse a casaccio?
Sono riuscito a scavare su un forum tedesco (non mi sono salvato la URL, purtroppo) che il parascintille tedesco, che usava una rete conica fra colonna di scappamento e campana del camino, aveva maglie larghe la metà (posso confermare, ne ho visto e toccato uno di persona), quando non proprio di "tela metallica". Dipendeva solo dai combustibili o anche da altri fattori? Se è troppo fine, non finisce con l'otturarsi e... addio tiraggio?
Paolo
freelancer Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1277
Iscritto il: 28/12/2011, 19:53
Località: Friuli-Venezia Giulia

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 18/01/2012, 19:12

VF-21 ha scritto:Sono riuscito a scavare su un forum tedesco (non mi sono salvato la URL, purtroppo) che il parascintille tedesco, che usava una rete conica fra colonna di scappamento e campana del camino, aveva maglie larghe la metà (posso confermare, ne ho visto e toccato uno di persona), quando non proprio di "tela metallica". Dipendeva solo dai combustibili o anche da altri fattori? Se è troppo fine, non finisce con l'otturarsi e... addio tiraggio?

Torniamo allora a ragionare sui parascintille in uso in Italia. Se ci pensi bene, il cono di rete che veniva montato sulle nostre loco, finiva per riempirsi e otturarsi velocemente. Forse è per questo che fu usato in seguito quello di lamiera .
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1983
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Messaggioda freelancer » 20/01/2012, 15:18

Infatti, tutti gli eiettori "postbellici" (Kylchap, Kylpor, Lempor...) sono in lamiera piena e non in rete. So che c'è un articolo (in inglese) denominato "Lempor theory", digitando le due parole anche salta fuori, ma il principio di funzionamento esatto non l'ho compreso. Parla di una "camera di miscela" e di un "diffusore", fin qui va bene, ma poi c'è un pezzo strano chiamato Kordina che è lo sbocco vero della colonna di scarico. A differenza di altri, gli ugelli (qui multipli) sono posti sopra questo Kordina, che si dice serva a "succhiare" il vapore in eccesso anche dal cilindro che non sta scaricando.
Sapete una cosa: ci ho gurardato e l'ho trovata un casino pazzesco! :shock:

Ma anche il nostro parascintille "biconico" non realizza una "camera di miscela" (lo spazio fra i due coni in cui l'ugello sbocca) e un "diffusore" (la campana del fumaiolo)?
Una curiosità che mi è sempre rimasta: ma in Italia era un problema secondario ottenere un tiraggio uniforme su tutti i tubi della caldaia? Specie visto quante caldaie avevano surriscaldatori a tubi piccoli, alcune avevano di fatto tutti i tubi meno i più esterni occupati. So che il sistema Giesl "tirava" tanto in basso da obbligare a montare un deflettore (vista al Technisches Museum di Vienna) Il sistema usato sui Franco-Crosti non aveva il problema vista l'ubicazione.
In Italia l'uniformità del tiraggio c'era o si accettava quel che si poteva fare "in casa"?


PS: ma il Kylchap non è stato usato per le "tragedie greche" Mα costruite in conto riparazione danni di guerra da Ansaldo?
PPS: sai qualcosa di quello studio di un parascintille da fumaiolo con le barrette a spirale (una sola arrotolata, insomma) e non parallele?
Paolo
freelancer Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1277
Iscritto il: 28/12/2011, 19:53
Località: Friuli-Venezia Giulia

Messaggioda freelancer » 23/01/2012, 14:08

Altra domandina riguarda la "colonna". Era quasi sempre divisa in due da una sbarretta, prefigurando il Kordina di L.D.Porta. Ma a che distanza i condotti si riunivano? Da quel poco che ho visto, la colonna di scappamento era fatta proprio a Y rovesciata, quindi si riunivano quasi subito.
Nel Kordina (non so il perchè di questo nome), i condotti si riunivano uno accanto all'altro; Porta aveva dato alla sbarretta una forma a S ma studi matematici hanno dimostrato che anche la vecchia sbarretta diritta (il Jimmy) funziona uguale.
Vi poteva essere anche in forme meno evolute un vero tiraggio subito dall'altro cilindro?
Questo pare fosse lo scopo del 90% dei progettisti e il chiodo fisso di Porta, Wardale e alcuni altri.
Paolo
freelancer Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1277
Iscritto il: 28/12/2011, 19:53
Località: Friuli-Venezia Giulia

Messaggioda freelancer » 16/02/2012, 21:29

Ho trovato quei due numeri de iTreni dedicati al camino: Mascherpa indicava tutto il complesso dello scarico: camera a fumo, colonna di scappamento, parascintille e fumaiolo. Fa impressione la quantità di tentativi per migliorare e uniformare il tiraggio: fa quasi tenerezza il tentativo di F. Webb di dividere la camera a fumo in due e dare a ciascuna metà uno scarico separato (non ho trovato quali fossero le "Black Prince" con questo strano scarico, dato che le ricerche mi danno una 2'A1 che non era della LNWR, la compagnia di Webb).
Ma un dubbio mi rimane su un elemento del camino: il portello della camera a fumo. Da diverse fonti si trova che la versione a due battenti era stata abbandonata per la difficoltà di ottenere la tenuta. Ci sarebbe da chiedersi perchè in Austria hanno usato il portello a 2 battenti fino a metà anni '20... ma il portello ha delle guarniture o fa affidamento (un po' come i portelli delle casseforti) solo sulla pressione che il battente esercita sulla battuta? La seconda ipotesi spiegherebbe la forma conica in largo uso in Italia, che "spinge" meglio.
Paolo
freelancer Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1277
Iscritto il: 28/12/2011, 19:53
Località: Friuli-Venezia Giulia

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 16/02/2012, 23:34

Il tipo di apertura della camera a fumo derivava essenzialmente dalla disposizione dei tubi bollitori sulla piastra tubiera. Era una conseguenza della filosofia costruttiva delle macchine. Gli sportelli comportavano un sistema di chiusura ad armadio con la complicazione di dover mettere un certo numero di sistemi di blocco sui bordi esterni per garantirne l'ermeticità. Gli sportelli circolari, conici o bombati, permettevano invece la chiusura ermetica oltre che mediante l'uso di blocchi radiali, anche molto semplicemente con un solo sistema centrale mediante un tirante dall'interno come avvenne presso le FS.
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1983
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Messaggioda Diskro » 17/02/2012, 16:57

Rimanendo in tema di scarico, spero di fare cosa gradita nel postare una foto del parascintille della 851.112.

Immagine
Diskro Non connesso


 
Messaggi: 14
Iscritto il: 26/12/2011, 19:20

Prossimo

Torna a Vapore

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 0 ospiti