da Macaco » 16/02/2012, 18:47
Avendo introdotto il discorso sulle multe mi sento in dovere di fare delle precisazioni.
Nel passato, forse meno nel presente, l'operato del dipendente personale era particolarmente curato e seguito. In particolar modo in quei settori dove la professionalità del singolo era garanzia per la sicurezza della circolazione dei treni allorquando i comportamenti si uniformavano ad iter ben collaudati e codificati. Di qui la necessità di andare a verificare, con scadenze predefinite, se il personale si era attenuto alle rigide norme regolamentari nel gestire una interruzione accidentale, un blocco guasto od un rallentamento improvviso. Ho citato solo tre eventi ma durante una verifica di movimento non ci si limitava solo a quelli. Ricordo di alcuni Capi Reparto Movimento che arrivavano nell'impianto con una capiente cartella a seguito. In ufficio, esaminando i rapporti delle anormalità, avevano già individuato le magagne e di come gli addetti vi avevano fatto fronte. Quindi a colpo sicuro spulciavano i protocolli della corrispondenza telefonica, dei dispacci scambiati, delle vie libere telefoniche ricevute e date, delle prescrizioni emesse, dei moduli adoperati e delle annotazioni fatte sui vari registri in uso (M.125, M.42, M.55, ecc.) Vi erano quelli che, in presenza di una irregolarità riscontrata, si prendevano la briga di illustrare all'interessato l'errore commesso nonchè la corretta prassi da seguire. Nello stesso tempo gli si annunciava già la multa per far sì che si ricordasse degli sbagli fatti ed un monito a non più incorrervi. C'erano altri, invece, che arrivavano e prendevano nota di quanto veniva rilevato. Poi, in ufficio, andavano prima a documentarsi e poi emettevano le loro sentenze e corrispondenti sanzioni disciplinari. Spesso e volentieri, da dipendente, ho avuto modo di contestare sia le sentenze e sia le sanzioni disciplinari che mi volevano appioppare. Quando è toccato a me di controllare l'operato degli altri ho fatto poco uso dello strumento "multa". Ho fatto però larghissimo uso del "rimprovero scritto" e successivo chiarimento della norma violata direttamente con l'interessato o traendo spunto per una amichevole chiacchierata radunando nell'impianto quanto più personale possibile e facendo una simulazione degli eventi e delle anormalità oggetto di contestazione.
Nelle verifiche occorreva stare molti attenti perchè si poteva venire incriminati di omissione di controllo, incapacità di prevenire e contrastare comportamenti a rischio od incorrere, addirittura, nel reato di occultamento delle prove di pericolati incidenti ferroviari. Ricordo bene, negli anni ottanta, un CRM sollevato dall'incarico e destinato ad altre mansioni, per non aver saputo evidenziare e correggere comportamenti a rischio da cui era scaturito un incidente ferroviario con morti e feriti. Il superiore diretto si prese la briga di esaminare tutta la trafila delle visite ispettive eseguite da quel CRM in quell'impianto. Così emerse che il bonario Capo Reparto Movimento emetteva multe per quisquiglie mentre sorvolava su fatti abbastanza gravi o difficoltosi da ricostruire a posteriori attaverso la lettura dei documenti di stazione. Non mancavano poi le magre figure che scaturivano nel fare visite di sorveglianza frettolose e superficiali. Poteva succedere che a breve ne venisse fatta un'altra nello stesso impianto, per prassi normale od eventi fortuiti, da altri funzionari che oltre a riscontrare comportamenti scorretti o pregiudizievoli per la circolazione dei treni notavano anche la cecità o l'incompetenza di chi li aveva preceduti.
Molto difficile era il compito di controllare l'operato degli altri. Non bastava solo avere la padronanza delle norme. Contava anche l'esperienza avuta sul campo. Allo stesso modo come un buon poliziotto riesce a combattere meglio il crimine quanto più conosce ed è "impastato" nell'ambiente malavitoso in cui opera. Scusate il crudo esempio.
Unica nota positiva delle multe era che l'introito andava direttamente all'OPAFS (Opera di Previdenza ed Assistenza per i Ferrovieri dello Stato) e serviva ad alimentare un fondo destinato agli orfani dei ferrovieri.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.