Quattro chiacchiere sulla Porrettana.

Spazio dedicato agli argomenti riguardanti le ferrovie italiane in generale

Messaggioda Intallonabile » 13/03/2012, 11:58

Diciamo che ormai avete già spiegato bene voi e mi trovo con il vostro pensiero.
Macaco ha argomentato bene la situazione dal punto di vista tecnico, provo a dilettarmi in quella del servizio commerciale.
Personalmente per il rilancio di una ferrovia a semplice binario bisognerebbe studiare bene un tipo di servizio ed inserirlo in un SISTEMA. La cosa più semplice ed efficace è almeno un treno ogni ora con orario cadenzato e simmetrico.
Attualmente nella tratta Bologna-Porretta le cose vanno bene così (stazioni con deviate a 60 e incroci in contemporanea).
Nella tratta Porretta-Pistoia le cose vanno malissimo, treni a random per tutto l'arco della giornata...unica nota positiva sono le coincidenze a Porretta.
Con una situazione del genere capisco bene la volontà di cominciare ad usare le forbici su quei 3 impianti.
In un'ottica di rilancio con un treno all'ora, mantenendo l'ossatura attuale dell'orario e utilizzando un unico materiale BO-PT gli incroci cadrebbero semi comodi proprio a Corbezzi, con un treno ogni 30' incroci a Corbezzi e Molino...indi meglio pensarci bene.
Per il resto la linea è gestita con DCO "evoluto" dall'ottagono (sede di tutti i DC/DCO) di Bologna.

@andm: secondo me con apparati remotizzati o comunque con impianti gestibili in sicurezza anche a distanza le cose tra DCO e DL sarebbero quasi paragonabili.
Sinceramente vedendo certe situazioni gestite in DL con Dirigente Centrale (figura per me ormai inutile e a volte incap...perdonate la schiettezza) mi viene da ridere, in telecomando sarebbe tutto più semplice e magari efficace.
Basti pensare ad una semplice marcia parallela: i DM non possono prendere l'iniziativa, bisogna alzare il telefono 4-5 volte, quello che dice no, quello che si caga addosso, quello che non sa cosa fare, quello che non gliene frega niente di interpellare il DC ("è compito suo"), quello che dorme...e infine i viaggiatori fermi e mal gestiti PAGANO.
Con DCO basta il pensiero di uno solo e due semplici cliccate di mouse, c'è da pensare a volte :?
Simone

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Messaggioda Macaco » 13/03/2012, 13:10

@ Andm ed Intallonabile. Pensate solo al risparmio di gestione con il servizio a spola. Non servono DM, DCO, ACEI od altro. Solo materiale, PdM e PdB. Ed è possibile un cadenzamento con un treno quasi ogni ora tra Porretta e Pistoia. :evil: :cry:
Gaetano.
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Messaggioda Macaco » 13/03/2012, 14:05

Simone siamo precisi nell'uso dei termini.

Dirigenza Locale significa che i singoli DM delle stazioni si coordinano tra di loro. Non c'è il Dirigente Centrale.

Invece nelle linee esercite con il sistema del Dirigente Centrale i singoli DM debbono sottostare alle direttive del Dirigente Centrale che ne coordina l'operato.
Gaetano.
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Messaggioda Intallonabile » 14/03/2012, 18:57

Sì scusa era per dividere bene le competenze, li ho messi nella stessa frase :D
Simone

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Messaggioda Macaco » 14/03/2012, 19:02

Simone, certe "sviste" già prima non te le facevo passare. Non erano concesse ad un appassionato "ferrato" come . Giammai adesso che contribuisci alla mia pensione. :D ;) :twisted:
Gaetano.
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Messaggioda ioannesg » 14/03/2012, 22:22

E 44 ha scritto:... uno degli obiettivi di RFI per il futuro è di non avere tanti DCO per ogni linea, ma un unico DCO che comanda più regioni (che poi diventa come a Mestre - DCO per il quasi tutto il Triveneto - una mega-cabina con molti operatori).


Secondo me vogliono arrivare al DIO (Dirigente Italiano Operativo) che da un'unica sede a Roma controllerà tutte le (poche) linee italiane...
Giovanni
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 14/03/2012, 22:27

:lol: :lol: :lol:
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Messaggioda E 44 » 20/03/2012, 18:05

Ho un quesito alquanto difficile, che non sono mai riuscito a risolvere.

Subito dopo la stazione di Piteccio lato Porretta inizia un tratto in galleria a forma di "S" capovolta.
Sui profili originari della linea questo tratto è indicato come "Sotterraneo di Piteccio, 1756 m.". La famosa galleria elicoidale di Piteccio in salita del 26 pm., spauracchio dei macchinisti al tempo del vapore.
Però in testi più recenti e anche per visione diretta, tale tratto risulta diviso in tre gallerie e cioè: "Piteccio m.635"a semicerchio,"Vignacci m.221" e " Fabbiana m.852", che completano la "S". Totale delle tre m.1708. Differenza in meno m.48
Osservando dal treno gli spazi fra la "Piteccio" e la "Vignacci" e fra la "Vignacci" e la "Fabbiana" questi risultano minimi, non più di una ventina di metri ciascuno, e quindi sommando i due spazi si arriva ad un totale che più o meno coincide con i 48 metri in meno, considerandoli uguali sarebbero 24 metri ciascuno.
Sempre osservando i due spazi si nota che essi sono inaccessibili dall'esterno, si può arrivarci solo percorrendo le gallerie, perchè sono incassati fra due alti muraglioni, almeno un 15/20 metri ad occhio, cioè chi sta sul terreno sovrastante si trova davanti ad una buca rettangolare nella quale sotto sta il binario. Il fatto che lo spazio fra il terreno circostante e la volta delle gallerie sia minimo (infatti sul profilo originale della linea si notano due abbassamenti notevoli del terreno soprastante) induce a pensare che in questi due punti si sia deciso di "scoperchiare" la galleria, per consentire una migliore areazione ai tempi del vapore.
Questo per logica ragionata.
Ma la domanda finora senza risposta è: questo è avvenuto subito, già al momento della costruzione, oppure è avvenuto in tempi successivi, per migliorare le condizioni di esercizio?
Paolo
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Messaggioda Macaco » 20/03/2012, 19:35

La galleria di Piteccio originariamente intera, comprendeva anche quella di Vignacci e quella di Fabbiana.
A causa delle notevoli difficoltà derivanti dallo stagnamento dei fumi al suo interno, venne deciso di operare
due tagli, detti Vignacci 1 e Vignacci 2, per dividerla in tre tronconi e permettere una migliore dispersione dei gas.
Purtroppo il lavoro non ebbe l'esito sperato e fu, quindi, decisa la costruzione del ventilatore Saccardo al suo imbocco.
Oggi di quest'imponente opera non esiste più nulla.
http://www.laporrettana.it/linea/tracci ... racc-1.htm
Gaetano.
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Messaggioda E 44 » 21/03/2012, 9:30

Gaetano, sei semplicemente GRANDIOSO!!!!!!
Paolo
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Messaggioda Macaco » 21/03/2012, 11:49

Ma no, Paolo. Sono solo un ... navigatore... caparbio e pignolo. ;)
Gaetano.
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Messaggioda Giovanni Fvm » 21/03/2012, 23:38

Veramente interessante. Ho provato a cercare da satellite queste piccole aperture con la speranza di poterle almeno intuire. Invece niente. Penso si trovino tra la vegetazione.
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Messaggioda E 44 » 22/03/2012, 12:52

Ho provato anch'io, ma con lo stesso risultato.
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Messaggioda E 44 » 23/03/2012, 15:06

Grazie all'inserto di Gaetano, finalmente svelato un mistero di questa linea.
Fra Biagioni-Lagacci e Pracchia tutti gli elenchi ufficiali di gallerie ne danno quattro - Biagioni, Olivacci, Chiombi e Frassignoni - ma percorrendo la linea o guardando vari locorami della stessa le gallerie risultano cinque. E quella in più è decisamente lunga, difficile pensare ad una svista.
Anche sul profilo inserito sono sempre quattro.
Ma osservando la foto inserita a metà fra il k.60 e il km.61 finalmente si scopre il mistero: la galleria fantasma esiste, si chiama "Morello", è lunga 491,80 m., e l'annotazione della foto spiega che è stata costruita in tempi successivi come deviazione in quel tratto della linea, probabilmente per qualche movimento franoso.
Rimane però da scoprire l'anno della variante: dall'aspetto della galleria certamente dovette avvenire in tempi assai lontani. Peccato però che non vi sia anche la planimetria/profilo del tratto di linea esistente sul documento inserito.
Paolo
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Messaggioda Marcello (PT) » 27/03/2012, 21:47

Il sito della porrettana lo curo io, ma non ho trovato la planimetria attuale.
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