Treni Postali

Spazio dedicato agli argomenti riguardanti le ferrovie italiane in generale

Messaggioda E 44 » 19/04/2012, 13:18

Io mi ricordo (anni novanta) del treno postale Venezia-Udine-Venezia. Era composto da sei vetture postali trainate in genere da un E 636. Si fermava nelle principali stazioni del percorso fra i venti e i trenta minuti, percorreva l'intera linea in circa sei ore in un senso e sei nell'altro.


Perchè hanno messo tutta la posta su gomma? Mah! So solo che se devo scrivere una lettera a qualcuno che abita a un chilometro da casa mia, questa passa per il centro di smistamento di Padova dove viene timbrata e se va bene arriva in otto giorni. Se qualcuno mi scrive dall'estero, anche questa posta va a Padova e mediamente arriva dopo un mese dalla spedizione (e se contiene magari un invito a qualche manifestazione ferroviaria, questa è già ultraconclusa).
Il postino che mi porta le lettere (al quale di recente hanno raddoppiato la zona di consegna per risparmiare sul personale) lo fa per 1.000 euro al mese, mente l'AD delle poste prende 1.450.000 euro l'anno, cioè 3.900 euro al giorno.
Evidentemente va bene così.
Paolo
E 44 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 769
Iscritto il: 04/01/2012, 17:48

Messaggioda ioannesg » 19/04/2012, 13:30

Ricordo che quando si "inventarono" la posta prioritaria giustificarono la cessazione del trasporto via ferro con la motivazione che "servono mezzi di trasporto più celeri per garantire le tempistiche offerta dal nuovo servizio" e trasferirono tutto su gomma e aereo.

Ad oggi come vedreste un servizio postale AV? Non dico treno dedicato, ma alcune composizioni della mattina o della sera con un carrozza dedicata al trasporto collettame e poste celeri (Raccomandata1, PostaCelere1, PaccoCelere1 et similia)
Giovanni
ioannesg Non connesso

Avatar utente
Amministratore
 
Messaggi: 1495
Iscritto il: 23/12/2011, 18:10
Località: Roma

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 19/04/2012, 13:56

Se tutta la corrispondenza, pacchi compresi, viene concentrata nei centri di smistamento, e da lì spediti via gomma alle varie destinazioni, l'uso della ferrovia non è più conveniente. La convenienza c'era quando questi centri venivano realizzati nell'ambito delle stazioni ferroviarie e il costo che le FS, da ente di stato facevano pagare alle poste, altro ente di stato. Era un giro di soldi del Monopoli, uscivano dalla tasca destra per rientrare in quella sinistra. Oggi non è più così, sono due S.P.A. separate che si fanno pagare per il servizio reso.
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1983
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Messaggioda Macaco » 19/04/2012, 14:39

Un poco di storia non fa venire...il mal di pancia.

http://www.clamfer.it/02_Ferrovie/01_Tr ... ulanti.htm

Per le foto trovatele qua:

http://www.trainzitaliafoto.com/showgal ... =633&ppuse

Se volete saperne ancora di più leggete in questo sito:

http://www.lafilatelia.it/i-quaderni-di ... -1900.html

Questa è la presentazione:

Ambulanti postali italiani ferroviari dalle origini al 1900

"La storia postale non è fatta solo di bolli e tariffe, ma anche delle grandi innovazioni che
hanno cambiato il panorama dei trasporti e delle comunicazioni ed il treno fu senz’altro una di
queste.
L’evoluzione delle ferrovie riflette spesso la vita e gli sviluppi di una nazione e questo vale, di
conseguenza, anche per gli annulli degli uffici ambulanti: prima dello sviluppo aeronautico e
automobilistico, infatti, la ferrovia rappresentava la forma di trasporto più celere e perciò non
sorprende trovare uno stretto legame tra ferrovia e posta. L’istituzione di uffici postali montati su
vagoni postali seguì di non molti anni la costruzione delle prime linee e, fin dall’inizio, i
regolamenti postali stabilirono che tutta la corrispondenza smistata dagli ambulanti dovesse recare
l’impronta di speciali bolli a date."

Con questa introduzione si apre l'interessante lavoro del nostro amico Enrico Carsetti.

L'intero studio è suddiviso in due parti liberamente scaricabili cliccando sui link sotto

Prima Parte - Seconda Parte

...Il Don...oggi è così...che vi piaccia o non. Vi indica la strada ...ed andate...se volete...
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
Macaco Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1365
Iscritto il: 25/12/2011, 14:32
Località: Italia

Messaggioda E 44 » 19/04/2012, 15:39

ioannesg ha scritto:
Ad oggi come vedreste un servizio postale AV? Non dico treno dedicato


Ma in Francia esistono (o almeno esistevano, non so) TGV postali, con scritto sulla fiancata "La Poste"
Paolo
E 44 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 769
Iscritto il: 04/01/2012, 17:48

Messaggioda Giovanni Fvm » 19/04/2012, 16:54

esistono ancora!
Giovanni Fvm Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 596
Iscritto il: 25/12/2011, 1:32
Località: Fano

Messaggioda ioannesg » 19/04/2012, 17:43

Io infatti mi ispiravo a quelli... e che mo i francesi so mejo di noi? (emh... :roll: )
Giovanni
ioannesg Non connesso

Avatar utente
Amministratore
 
Messaggi: 1495
Iscritto il: 23/12/2011, 18:10
Località: Roma

Messaggioda Macaco » 19/04/2012, 19:39

Foto dal sito Trainzitalia
Buca delle lettere.jpg
Buca delle lettere.jpg (52.95 KiB) Osservato 12632 volte
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
Macaco Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1365
Iscritto il: 25/12/2011, 14:32
Località: Italia

Messaggioda Macaco » 20/04/2012, 16:18

Questo ve lo devo postare perchè non c'è più nella PGOS, essendo stato soppresso.

Art.23

SERVIZIO POSTALE.

1. Il trasporto della corrispondenza e dei pacchi viene eseguito dall'Amministrazione Postale con personale proprio e nei casi concordati dal personale ferroviario di servizio ai treni.
2. I mezzi adibiti al trasporto degli effetti postali, in consegna al personale delle Poste e Telecomunicazioni, sono stabiliti con appositi programmi annuali.
Per tali tali trasporti si utilizzano, secondo i casi, veicoli o parte di veicoli debitamente attrezzati e solo in mancanza un compartimento di 2^ classe o un apposito spazio disponibile. Nelle navi traghetto esiste un apposito locale destinato al servizio postale. Nei treni di mezzi leggeri (1), in mancanza di apposito scomparto o spazio, l'agente postale prende posto nello scomparto del capotreno.
3. In apposita pubblicazione dell'Amministrazione Postale, per turni normali, vengono indicati:
a) i treni destinati al servizio con agenti postali e relativo percorso;
b) i veicoli, parte di veicoli o compartimenti assegnati in ciascuno treno per il servizio postale.
Il numero degli agenti postali, che per i bisogni del servizio devono prendere posto in ogni veicolo o compartimento adibito al trasporto degli effetti postali, risulta dal rapporto di viaggio modello 38; detti agenti sono muniti di apposito tesserino.
4. Oltre che con i mezzi normali, il trasporto della corrispondenza postale può effettuarsi con i mezzi complementari e straordinari, previo rilascio del modulo 128c da parte dell'Amministrazione Postale.
5. I tipi dei veicoli postali da impiegarsi vengono stabiliti d'accordo fra la Direzione Generale delle Poste e Telecomunicazioni ed il Servizio Movimento F.S., ogni anno in occasione del nuovo Orario ferroviario.
6. Nei veicoli o parte di veicoli o compartimenti, destinati al trasporto degli effetti postali, oltre ai suddetti agenti possono prendere posto anche altri agenti postali muniti di appositi documenti di viaggio a cura dell'Anninistrazione Postale.
Agli agenti ferroviari è concesso di entrare nei veicoli o nella parte di essi occupata dal personale postale per il tempo strettamente indispensabile e solo per eseguire la verifica dei documenti di riconoscimento del personale stesso.
7. L'Azienda Ferroviaria provvede all'illuminazione dei veicoli o dei compartimenti utilizzati per il servizio postale ed anche al loro riscaldamento.
8. Manifestandosi riscaldo alle boccole dei veicoli dei veicoli adibiti al servizio postale od altro guasto che renda necessario il trasbordo, si deve mettere a disposizione un altro veicolo ferroviario o parte di esso.
Per le operazioni di trasbordo, se richiesto e necessario, è concesso un termine non maggiore di 15' oltre la sosta d'orario del treno. Sono esclusi da tale maggiore sosta di 15' tutti i treni rapidi ed alcuni espressi e diretti particolarmente importi, preventivamente concordati fra le Amministrazioni interessate ad ogni cambiamento d'orario.

(1) Sono treni di mezzi leggeri quelli indicati al Cap. VIII.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
Macaco Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1365
Iscritto il: 25/12/2011, 14:32
Località: Italia

Messaggioda ioannesg » 20/04/2012, 18:52

Non c'entra nulla, nel senso che non era un treno postale, ma ricordo (ed ero sempre piccino, metà anni '80) che sul treno dove viaggiavo tra Padova e Feltre (doppia di 668), quasi ad ogni stazione scaricavano il sacco con la posta (i famosi sacchi di juta). A Feltre dovette venire il portabagagli col carrellino perchè la corrispondenza era voluminosa.
Come dite? Foto? Eeeeehhhh se riuscite ad attaccare una usb al mio cervello le scarichiamo...
Giovanni
ioannesg Non connesso

Avatar utente
Amministratore
 
Messaggi: 1495
Iscritto il: 23/12/2011, 18:10
Località: Roma

Messaggioda fas » 20/04/2012, 19:32

Ora ci provo...

...aspetta...

...stai fermo...

...ecco, fatto!

posta1.JPG


posta2.JPG


beh, vabbè siamo a Castel di Sangro e non in Veneto, ma credo che l'oggetto dei ricordi fosse questo.

Fotogrammi tratti dal video "In treno sulla Maiella" girato una quindicina di anni fa lungo la Sulmona-Carpinone.
fas Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 2127
Iscritto il: 23/12/2011, 16:28

Messaggioda ioannesg » 20/04/2012, 19:59

Cacchio... uguale!!! :d
Giovanni
ioannesg Non connesso

Avatar utente
Amministratore
 
Messaggi: 1495
Iscritto il: 23/12/2011, 18:10
Località: Roma

Messaggioda E 44 » 21/04/2012, 13:05

C'era una contraddizione nei regolamenti: da un lato si diceva che il DM nel licenziare il treno non doveva tenere conto del servizio postale, dall'altro che per licenziare il treno bisogna aver il pronti di tutti gli agenti...cosa che effettivamente avveniva.
Paolo
E 44 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 769
Iscritto il: 04/01/2012, 17:48

Messaggioda Macaco » 22/04/2012, 10:49

Il post di Paolo mi riporta indietro nel tempo a rivivere tantissime di quelle situazioni. Era purtroppo vero che il servizio ferroviario non doveva subire ritardo alcuno per il carico e lo scarico degli effetti postali. Però, allora, la posta era tanta ed il procaccia postale non sempre riusciva ad espletare tutte le formalità (presa in consegna, consegna, firma dei registri) nel "minuto di sosta" del treno per il servizio viaggiatori. Tutto dipendeva dalla solerzia sia del personale postale a bordo che di quello a terra. Gli enormi sacchi dovevano essere posti in prossimità delle porte e prontamente scaricati negli enormi carretti a quattro ruote del procaccia. E già lo spostamento di questi carretti era un problema. Specialmente in condizioni atmosferiche non belle. Se poi il ricevimento dei treni avveniva in binario diverso da quello adiacente al F.V. il procaccia doveva portarsi al treno, con il pesante carretto, fruendo dell'attraversamento a raso in traverse di legno o terra battuta. E qualche volta il manovale di stazione correva in soccorso aiutandolo a spingere e liberare in fretta il binario. Se il treno effettuava anche operazioni di carico e scarico merci di competenza FS, lo si tirava in primo binario F.V. anche se ciò comportava ritardo per attraversamenti e deviate. Ancora più difficoltoso era lo scarico ed il carico degli effetti postali dai mezzi leggeri a causa dell'esiguo spazio entro cui si doveva operare. In ogni caso lo spirito di collaborazione era tanto. Il Capotreno si accertava sempre, prima di dare il pronti al DM, che anche le operazioni dei "postali" fosse terminate. Ovviamente si parla di quando il DM spalettava ancora. Ci si accordava poi nell'attribuire i conseguenti ritardi a carico FS per operazioni di carico e scarico oppure per affluenza viaggiatori "atto partenza". Il procaccia postale era "un quasi ferroviere". "Viveva" la vita della stazione. Altri tempi, altra ferrovia, altra "umanità lavorativa".
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
Macaco Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1365
Iscritto il: 25/12/2011, 14:32
Località: Italia

Messaggioda fas » 24/04/2012, 10:50

Come promesso, ecco una breve descrizione dei carri Postali, tratta da "Nozioni sui veicoli FS per viaggiatori" di E. Principe.

1.jpg

2.jpg

3.jpg
fas Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 2127
Iscritto il: 23/12/2011, 16:28

PrecedenteProssimo

Torna a Ferrovie in generale

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti