Ferrovia Rimini S. Marino

Spazio dedicato alle ferrovie estere

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 21/05/2012, 21:07

Certo! C'era un carter a protezione del tutto.
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Messaggioda marchetti625 » 22/05/2012, 0:11

Veramente io pensavo di lasciarla così! Senza pavimento proprio! :lol: Tanto,ormai ci siamo abituati a camminare sopra i montanti del telaio e poi è "figo"manovrare il volantino di testata,in equilibrio precario.Sviluppa l'attenzione! :lol: :lol: :lol: Va beh,:scherzo!

Allora...Ovviamente c'è il pavimento sotto al controller. Avrete fatto caso che costui è montato su appositi sostegni rialzati rispetto alle assi che costituiranno il pavimento medesimo. Sopra al cilindro è montato l'interruttore extrarapido. Stamani abbaimo esguito le connessioni dell'impianto pneumatico di comando. In sostanza il primo banco è collegato. Inoltre è stato montato un bel pezzo del tetto centrale e sono state istallate le prime bombole dell 'impianto frenante....Finito anche il ripristino del secondo banco di manovra e quasi tutto il rivestimento di lamiera della prima testata.E' importante finire il tetto perchè così può essere rivestito e successivamente rimontato il cassone del reostato. I cablaggi sono ,ormai,quasi completati... Una foto di oggi
Immagine

Comunque...per completezza di informazione,debbo aggiungere che non vi erano carter di protezione lato ruota dentata,forse perchè i movimenti della ruota sono limitati e non è possibile accedere in cabina AT senza chiavi di blocco.... La ruota dentata, ma cosa più importante,il maniglione di esclusione motori,doveva essere manipolato in caso di emergenza,pertanto,era possibile accedere a questo dispositivo,dal bagno. Una botola provvista di serratura era apribile dall'interno della ritirata(E se questo fosse stato occupato? :o Bah!)

Domani,però,montiamo anche l'altro faro! :lol: Mi sembra che abbia fatto "L'occhiolino"fin troppo e non è serio per una giovane ragazza!

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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 22/05/2012, 11:47

marchetti625 ha scritto:.....e sono state istallate le prime bombole dell 'impianto frenante....

:?: :?: :o :roll:
Max mi stupisci, questo non è da te. :mrgreen:
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Messaggioda fas » 24/05/2012, 17:07

Sbaglio, o anche a S. Marino si sta muovendo qualcosa? :D
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Messaggioda marchetti625 » 24/05/2012, 21:40

Diciamo che a S. Marino ci sono due cantieri....attivi! :lol: Appena posso vi invio foto.....

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Messaggioda Giovanni Fvm » 25/05/2012, 18:02

Wow, attendo con ansia! :)
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Messaggioda ioannesg » 25/05/2012, 20:15

Idem :D
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Messaggioda marchetti625 » 25/05/2012, 20:53

Ragazzi,Vi comunico che da poco oltre due settimane,a S.Marino,sono iniziati i lavori di ripristino funzionale,per il momento a fini storici e rievocativi,di un tratto di circa un kilometro della ferrovia San Marino -Rimini. Attualmente è in corso la bonifica e revisione di un tratto armato di circa 502 metri ed è in corso la ricostruzione di circa duecento metri di nuovo binario. Sono anche in corso i lavori di rielettrificazione di questo tratto di cui avviati,sono i lavori di rifacimento dei plinti della nuova palificazione. Se tutto andrà come previsto,questo tratto di ferrovia,particolarmente suggestivo,tornerà alle condizioni del 1932,pur con gli adeguamenti alle normative vigenti in tema di sicurezza. intanto a Roma proseguono i lavori di allestimento della AB03...

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Messaggioda ioannesg » 25/05/2012, 20:56

Appena sono su dalla mia metà... la trascino a San Marino!!! Bella bella bella notizia!!!
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Messaggioda marchetti625 » 26/05/2012, 10:51

Benissimo :lol: ! Ma torniamo alla ricostruzione della AB03....Finito il cilindro combinatore,un componente dell'equipaggiamento di trazione,indispensabile per la sua sicurezza è l'interruttore extrarapido! Questo componente ha turbato i miei "sonni" per qualche mese... :o :? Intanto,dell'originario era rimasto solo il telaio e poi,non ne conoscevo il funzionamento....C'è voluto molto impegno per arrivare a questo!
Immagine

Max RTVT (Visto che siete "palati fini" ne riparliamo stasera!)
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Messaggioda marchetti625 » 26/05/2012, 23:04

Intanto ripartiamo da questa! :lol:
Immagine

E riprendiamo il discorso sull'IR. Il Tibb,sviluppò il suo progetto fin dal 1927 ma è prevedibile che lo avesse ideato anche qualche anno prima(chi ne sa di più si faccia avanti!)E' chiamato "Interruttore ad azione rapida per corrente continua JC5". Nella versione applicata sulle S. Marino,il dispositivo,è composto da un contatto principale ad ancora(Mi riferisco alla forma) e da due contatti ausiliari con interposte due bobine di soffio,oppure a seconda delle versioni,sei bobine di soffio. La chiusura del contattore viene attuata con un dispositivo puramente meccanico che fà capo ad un leveraggio con interposti due eccentrici calettati nell'albero principale. Il motore di inserimento è,invece,pneumatico e chiude l'interruttore quando uno dei banchi di manovra delle testate viene abilitato. I contatti usiliari si chiudono in contemporanea con il contatto principale per mezzo,appunto,di questo cinematismo. Lo scatto,viene garantito da un relè di massima corrente che può essere tarato per mezzo di un asta filettata e un dado. Su una piastrina del relè sono riportati i valori di taratura che vanno da un minimo di 200 amp ad un massimo di 500. In caso di sovracorrente,il relè scatta e aziona un asta dotata di rinvio collegato ad un tirante isolato( Una bacchetta di legno trattato :) )che sgancia un blocco meccanico,compreso nel meccanismo di azionamento del motore pneumatico. Originariamente il movimento di apertura dell'interruttore disponeva di un azionamento a molla.(lo stantuffo pneumatico che aziona la cremagliera per la chiusura funzionava solo a questo scopo) Evidentemente questo sistema era poco affidabile e forse anche lento. Si ovvio con una modifica: ossia il richiamo a molla venne sostituito da un secondo cilindro pneumatico di diametro assai inferiore al primo e montato in opposizione a questo. In questo modo anche il meccanismo di apertura è pneumatico e sempre pronto allo scatto senza incertezze o rallentamenti dell fase di sgancio. Sull'IR esiste,poi,una seconda bobina di apertura,questa volta con funzionamento a 24 volt il cui circuito di comando era collegato al dispositivo "uomo morto"....

Nel ricostruire l'elettromotrice abbiamo mantenuto anche questo dispositivo rendendolo efficente... A fine lavori spiegherò come siamo riusciti a riprogettare il rotabile per il suo nuovo utilizzo,pur mantenedo inalterate le sue caratteristiche originarie. Ovviamente ci siamo riusciti perchè tornerà(speriamo!)a muoversi in un contesto particolare e costruito su"misura".

Per chiudere il discorso sull'IR,posso aggiungere,che erano possibili diverse configurazioni a seconda delle esigenze del caso...e che lo stesso tipo di interruttore equipaggiava anche le sottostazioni di alimentazione.

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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 27/05/2012, 11:05

Grande lavoro ed esauriente spiegazione del funzionamento. Quello che pero' mi lascia perplesso e' l'uso del secondo pistone, quello di sgancio. Tutti gli IR hanno lo sgancio a molla perche' queste si tendono al momento del loro armamento, proprio per renderlo pronto e rapido nell'azione di apertura, cosa che un pistone ad azione pneumatica non ha. Amenoche' non abbia una sola funzione di sgacio, lasciando alle molle l'azione di apertura. Altro dubbio che ho, e' l'uso della bobina di sgancio a 24 volt. Se il IR si chiude all'attivazione di uno dei due banchi di manovra, e' ovvio che si deve aprire quando questi vengono disattivati. Pertanto necessariamente questa bobina viene eccitata non solo a seguito dell'intervento dello "uomo morto", ma anche ogni volta che viene disabilitata la macchina. Salvo che non sia proprio il pistone ad ad essere preposto ad effettuare questa operazione.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 27/05/2012, 11:10

Altra domanda: l'innalzamento del pantografo a serbatoio dell'aria vuoto, avviene mediante pompa a mano com'era in uso su quei mezzi, oppure fu montato un compressore dedicato come fu fatto in tempi successivi?
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Messaggioda fas » 27/05/2012, 18:29

Sarebbe possibile avere anche qualche altra foto dell'IR?
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Messaggioda marchetti625 » 28/05/2012, 2:13

Caro Giancarlo,condivido le tue perplessità! :lol: Nel senso,che pure io dopo averlo smontato e rimontato non ho ancora chiare le sequenze delle varie operazioni :lol: .
Diciamo che mi sono fatto quasta idea. intanto il pistone grosso chiude l'iR e facendolo già di per se mette in tensione una molla che per torsione è inserita sull'albero principale dove insistono i cinematismi dei contatti ausiliari. Infatti se manualmente si alza il nottolino che sblocca la cremagliera (meccanica) di apertura e chiusura dell'IR,questo,proprio per effetto della suddetta molla si apre.

Il fatto è che il movimento di apertura e sopratutto la corsa è alquanto lenta e questo perchè la molla è poco potente. Nella versione precedente di questo IR,altre due molle,molto potenti,coadiuvavano la corsa di apertura. Nella versione successiva dell' IR,come avevo già scritto,è proprio questo particolare che è stato "migliorato". Il pistone più piccolo che dovrebbe essere sempre alimentato dall 'aria compressa(uso il condizionale perchè il collaudo lo facciamo in settimana)sostituisce le molle e coadiuva,anzi,amplifica il movimento di ritorno dell'unica molla rimasta.

Insomma il "baracchino"funziona come fosse una tagliola per topi o un arco sempre in tensione e pronto a scattare. Il movimento impresso dal relè di scatto,infatti,è molto piccolo.

Tornando alla bobina a 24 volt...Da quello che abbiamo capito,era comandata e quindi si chiudeva provocando l'apertura dell'IR,agendo in "negativo",ossia solo se il macchinista rilasciava il pedale. Questa bobina(sempre da quello che abbiamo capito :) )aveva un doppio interruttore. Ossia Il circuito si abilitava solo in presenza di aria e quindi di alimentazione elettrica. Il suo interruttore dovrebbe,quindi essere,la scatolina nera posta a fianco del banco di manovra. (Veniva abilitata solo dal banco attivo)L'aria faceva alzare un pistoncino con un contatto elettrico che chiudeva una parte del circuito. l'altra parte del circuito veniva chiusa se il macchinista rilasciava il piede dal pedale.

Se questo accadeva la bobina si eccitava facendo aprire l'IR. Inoltre,un'altro relè,posizionato sotto la cassa e con presa di moto mediante albero cardanico da una boccola,apriva il circuito dei freni,provocando la frenatura rapida del rotabile. Infine il macchinista,aveva un pulsante (la scatolina col pulsante cromato posta a lato del rubinetto del freno) che premuto eccitava la solita bobina di sgancio dell IR.

Adesso,noi,per semplificarci la vita,abbiamo deciso di attivare solo quest'ultima funzione,riservandoci,di completare con la dovuta calma tutto l'impianto che richiede anche una taratura dei dispositivi da effettuare a rotabile in movimento...

I pantografi erano alimentati dal dispositivo a pompa che avete visto nell prime foto. La pompa dell AB 03 è stato il mio primo ripristino o ricostruzione(come preferite) La pompa è potente! Per collaudarla l'ho collegata ad un pantografo FS tipo 52 e con due o tre colpi,l'ho sollevato! :lol: Il sistema si alzamento pantografi non era semplicissimo. Ci sono diverse valvole di ritenuta e una valvola di blocco con tanto di chiave più una valvola di esclusione a tre vie che si manovra per alzare l'uno o l'altro dei pantografi....

Non vedo l'ora di farlo montare! :lol: Saluti alla famiglia!

Max RTVT
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