Ferrovia Rimini S. Marino

Spazio dedicato alle ferrovie estere

Messaggioda marchetti625 » 28/08/2012, 14:48

Beh,mancano parecchie cosucce che vi dovrebbero saltare agli occhi! :lol: Basta osservare le foto d'epoca! Via non vi comportate anche voi da "appassionati medi"! :lol: :lol: :lol:

1) Come prima cosa deve essere completato il tetto con i due pantografi ma anche i due sezionatori di linea e almeno i cavi che realizzavano il collegamento elettrico tra questi e l'interruttore principale. Mancano,anche,le pedane di legno e gli appigli per eseguire le ispezioni del tetto al personale abilitato

2) Manca l'arredamento interno e la verniciatura di alcuni pannelli.

3) Mancano ancora alcune targhe apposte sul longherone del telaio che identificavano il produttore dell'equipaggiamento di trazione.

4)Mancano alcune maniglie e serrature esterne e il giunto in piattina metallica che cinge il bordo del tetto e delle testate. Manca il cassone del reostato

Poi ci sono alcuni componenti che debbono essere istallati come il tachigrafo,utile quando si va in discesa per tenere sotto controllo la velocità del rotabile sulla rampa del 42 per mille. Mancano gli shunt amperometrici per la verifica dell'assorbimento ai motori e la ricollocazione del dispositivo uomo morto..... Insomma di cose da fare ve ne sono parecchie!

Molti di questi componenti,sono già pronti e debbono solo essere montati.

Max RTVT
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Messaggioda marchetti625 » 29/08/2012, 20:42

http://www.youtube.com/watch?v=rt879DXc2Rs&feature=player_embedded Spero sia visibile questo splendido video del giorno dell'inaugurazione. Io ho altri video che ho fatto durante le prove! Vedrò di postarli.Buona visione!

Max RTVT
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Messaggioda marchetti625 » 30/08/2012, 1:16

http://imageshack.us/clip/my-videos/195 ... ztfss.mp4/ Sperando che si veda,il video si riferisce alla seconda sessione di prove effettuata ai primi di luglio. Come vedete l'elettromotrice è priva di molti componenti della cassa! Lo stridio(ricordo che comunque la curva misura solo 100 metri di raggio)provocato all'avanzare dell'elettromotrice risultava particolarmente intenso nel tratto di binario iniziale che è stato completamente ricostruito ed era dovuto al mancato "assestamento"dello stesso. Inoltre non avevamo ancora provveduto nè ad attivare il sistema di lubrificazione dei bordini che sul rotabile è automatico,nè a provvedere noi stessi a una prima iniziale lubrificazione del fianco interno del fungo della rotaia. Successivamente il fenomeno si è ridotto moltissimo adottando anche una sola di queste accortezze...Infine,voglio aggiungere che la velocità dell'elettromotrice,in questa,prova,volutamente era inferiore a quella massima. Infatti,per "tastare" anche empiricamente l'attitudine del reostato a sopportare un "carico" ohmmico per un certo lasso di tempo,senza che si producano surriscaldamenti elevati allo stesso o ai cavi di connessione,l'AB 03 è salita in terza tacca,fin quasi alla cima.... Prova riuscita ...

Max RTVT
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Messaggioda marchetti625 » 30/08/2012, 22:07

"Le prime luci del tramonto rendono quasi irreale il muso posteriore(lato Rimini)dell'elettromotrice AB03,quello sul quale dobbiamo ancora montare lo stemma del Titano....." :lol:

Immagine

Cari amici,questa foto chiude,in un certo senso,"idealmente",l'operazione di ricostruzione di una delle due elettromotrici che fino al 26 giugno 1944 erano in esercizio sulla "ferrovia elettrica S.Marino-Rimini". Sicuramente nei prossimi mesi,verranno pubblicati articoli o resoconti di questo eccezionale lavoro.

Nulla vieta di pensare,anzi tutto lascia prevedere, che nuovi capitoli si potranno aggiungere,a questo primo, rispristino ferroviario con la prospettiva non remota del ritorno di una sorta di un salutare(per il territorio sammarinese)ed ecologico, servizio pubblico tra S.Marino Città e Borgo Maggiore centro cittadino, a cui attestare il notevole flusso turistico di pullmann e auto private.

Al di là dell'importanza determinante che un attento(e discreto)lavoro di squadra ha svolto per arrivare in tempo utile,ad un risultato così,concreto,mi voglio per un momento "autoincensare" :lol: ritenendo che per quanto mi riguarda,il tutto sia stato anche un mio personale successo.... :shock:

Certamente di soddisfazioni ne ho provate tante,ognuna con un suo particolare significato, però aver avuto la possibilità di condurre questa elettromotrice dopo che della stessa ne avevo costruito il modello 87 volte più piccolo del reale,è stata sicuramente un grandissimo "dono"! A mio modo anche io ho voluto donare a "qualcuno" un emozione simile e...credo di esserci riuscito. :D

Sono anche convinto che un tale lavoro sarebbe stato del tutto impossibile se ciascuno di noi non l'avesse accompagnato con una buona dose d'amore e sincera passione.... Speriamo,allora,possa continuare e servire a rendere per tutti noi,questa vita ,migliore....


Massimiliano Marchetti
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 31/08/2012, 7:12

Di nuovo mi complimento con te per il lavoro fatto e per l'impegno profuso per portare a compimento questa impresa. Mi auguro, e ti auguro, che nel tempo il popolo di San Marino possa valutare in maniera positiva quanto fatto. Le basi sono state gettate, ora tocca a loro fare in maniera che il trenino azzurro possa riprendere il suo posto a pieno titolo nella vita della Repubblica.
Giancarlo
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Messaggioda fas » 20/10/2012, 16:24

Novità da S. Marino?
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Messaggioda marchetti625 » 29/10/2012, 23:13

Ci sono,eccome! :D Venerdì abbiamo proceduto al collaudo del gruppo motocompressore che adesso è azionato,su mio suggerimento,da un motore trifase in luogo di quello a cc 24 volt. Questo è alimentato da un inverter di adeguata potenza che alimenta anche un caricabatterie statico per la ricarica delle 4 batterie da 185 Ah ciascuna che permettono il funzionamento dei dispositivi ausiliari e del circuito luci.... Sabato abbiamo proceduto alle operazioni di taratura del pressostato di regolazione dell'impianto frenante e a diverse prove di frenatura e sfrenatura. Abbiamo anche montato resistori e shunt amperometrici per volmetro e amperometro. Infine è stato sostituito qualche resistore del reostato che aveva risentito del trasporto da Roma a S.Marino.
Comunque i valori reostatici debbono essere rivisti per almeno due gradini del reostato e questo per aumentare la sua capacità termica. Infatti l'elettromotrice è veloce ad esclusione completa e ,pertanto,può essere necessaria una riduzione di velocità in ascesa con conseguente inserzione del reostato anche per un tempo prolungato. insomma,i lavori,procedono e le rotaie sono "quasi lucide" :D

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Messaggioda marchetti625 » 01/11/2012, 22:00

Immagine

Qui si vede molto bene il motore trifase montato in sostituzione di quello in cc a 24 volt. Ancora è necessaria una più fine configurazione dell'inverter ma decisamente ci siamo ed è finalmente stato possibile avere un quadro ben preciso del funzionamento di tutto l'apparato pneumatico. Qualche fuga d'aria su quello ausiliario da correggere e ulteriori piccoli aggiornamenti che vorrei effettuare ma tutto funziona in modo assai soddisfacente! Bellissima sensazione alzare il pantografo e sentire subito(come un tempo) il compressore partire. Bello alzare il pantografo con la pompa quando l'aria manca! (avrei potuto sostituirla con un gruppetto a 24 volt tipo quelli che equipaggiano molte macchine fs,ma vuoi mettere il suo originale? :lol: )Insomma l'inverter è una bella bestia di apparato che giocoforza ha trovato posto al lato della ritirata ma è meno costoso di un motore in cc a 480 volt che si sarebbe dovuto costruire appositamente e comunque non avremmo risolto il problema di ricaricare le batterie.....

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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 01/11/2012, 23:20

Qualche purista gridera' allo scandalo, ma se si vuole far funzionare come si deve il tutto, qualche deroga si può anche accettare. :mrgreen:
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Messaggioda marchetti625 » 01/11/2012, 23:59

A parte,caro Giancarlo,che certi "puristi" se lo possono andare a prender.....CXXXX :lol: :lol: :lol: :lol: Ahahahah Però,in questo caso il vero compressore è nascosto dietro al vecchio di cui,come ho più volte scritto,ho fatto conservare la parte pompante. In realtà,il nuovo compressore occupa,"paro,paro"il posto lasciato libero dal motore elettrico del compressore originale.

Quando parte il compressore,il rumore sembra provenire ,proprio dal compressore originario. Quindi l'llusione è perfetta e viene scoperta la cosa solo guardando dal di sotto. Invece sono un poco contrariato dalla presenza dell'inverter a bordo. Avrei preferito che l'armadio fosse posizionato dentro la cabina di alta tensione. purtroppo lo spazio non era sufficente e comunque è preferibile che la stessa sia visibile come in origine e su questo siamo sulla buona strada. Alla fine vedrò di rimontare anche il contattore pneumatico per il riscaldamento vetture che per adesso avevo omesso di reintrodurre.

Comunque,queste modifiche sono solo conseguenza del tipo di alimentazione scelto a causa del mancato ripristino dell'isolamento motori. Ovviamente nel momento in cui i 4 motori dovessero essere ripristinati con un isolamento efficace sotto i 2700 volt,è veramente facilissimo rimuovere compressore e inverter,configurando il tutto come in origine! Per adesso i motori sembrano tenere e sviluppano una notevole potenza e velocità,che abbiamo ben sperimentato.
Come ho scritto,l'unico adeguamento necessario,riguarda la capacità termica del reostato e la sua attitudine a sopportare anche frequenti inserimenti in terzo e quarto gradino di esclusione. Se in discesa mi basta inserire solo la seconda tacca per pochi secondi,in salita debbo poter muovermi anche per metà del tragitto almeno in quarta senza che il reostato si sovraccarichi. Oppure visto la buona coppia dei motori,dovremmo riconsiderare la possibilità di ripristinare l'azionamento in serie. Ma credo che anche a reostato tutto escluso,avremmo una coppia insufficente per lo spunto....

Così è quasi perfetta e semmai si potrebbe aggiungere un nuovo gradino di esclusione perchè il passaggio dalla quarta alla quinta posizione di marcia si sente sotto forma di una notevole accellerazione. Questa cosa può essere pericolosa in caso di traino del carro merci perchè si traduce in un contracolpo notevole ai tenditori e in curva procura una anomala sollecitazione delle ruote del carro contro la rotaia esterna..... Ma,insomma,stiamo "filosofeggiando" :lol: Se penso che pochi mesi fà la galleria era un antro delle "streghe" dove volavano pipistrelli e l'elettromotrice un mucchio di rottami.....

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Messaggioda freelancer » 02/11/2012, 22:24

Aspetto altre descrizioni tecniche sulla risoluzione dei problemi di restauro. Sono molto interessato all'elettrotecnica "del tempo che fu". ;)
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Messaggioda fas » 03/11/2012, 18:49

Grazie per gli aggiornamenti: anche se non intervengo spesso, leggo con molto interesse le tue descrizioni tecniche. :)

Giancarlo Giacobbo ha scritto:Qualche purista gridera' allo scandalo, ma se si vuole far funzionare come si deve il tutto, qualche deroga si può anche accettare. :mrgreen:

:lol:
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Messaggioda marchetti625 » 06/11/2012, 20:07

Beh,visto e considerato che vi piacciono le descrizioni tecniche e siete una "platea"qualificata(cosa rara qui sul web! :lol: :lol: :lol: scherzo eh!) vi posto una foto inedita e interessante. Eccola!
Immagine

L'immagine è interessante perchè si presta ad alcune considerazioni...Innanzitutto mostra la parte posteriore del cilindro combinatore TIBB,almeno se consideriamo la parte opposta come frontale visto che reca il maniglione di esclusione motori. In primo piano si vede l'attuatore pneumatico del dispositivo di inversione di marcia e i due tubetti di prova che lo alimentano. Poi ecco ben evidente il cinematismo che dopo opportuna rotazione effettuata dal banco di manovra,predisponeva i circuiti per la frenatura reostatica. Si vedono chiaramente le camme montate sull'albero principale...

Ma il motivo della foto è un 'altro;spiegare(o provare a farlo) come il TIBB di questo apparato(presumo sia stato il TIBB! :o )abbia,poi elaborato una versione a funzionamento pneumatico eliminando per il macchinista la fatica ma anche la sifficoltà di provvedere con la sola forza di braccia e la sua perizia,all'esclusione reostatica. Il TIBB,sostanzialmente adattò un attuatore penumatico di avanzamento e retrocessione sull'albero principale. I banchetti di manovra con il loro timone,furono sostituiti da un nuovo tipo di banco il cui azionamento era del tutto elettropneumatico. Questa disposizione è ben visibile ancora sul materiale urbano della RomaNord,ma certamente,il TIBB deve averlo montato anche su altri rotabili! Chi ne sa di più si faccia sotto! Il TIBB ebbe una felice idea non credete? :lol:

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Messaggioda marchetti625 » 06/11/2012, 21:07

Questo modo di "rendere" automatico un dispositivo,nato puramente meccanico,aveva vantaggi enormi. A parte il" beneficio" di condotta per il macchinista e la migliore resa dei motori,forza di trazione e salvaguardia dei resistori del rostato una volta fatta la dovuta messa a punto dei valori ohmici e dei tempi di esclusione,il dispositivo rendeva effettiva la possibilità di comando in multiplo con altra elettromotrice o con rimorchiata pilota come poi si realizzò sulla RomaNord.

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Messaggioda Giovanni Pighini » 07/11/2012, 14:42

Una domandina innocente: per quale motivo l'attuatore pneumatico dovrebbe garantire "salvaguardia dei resistori"? Al reostato cosa cambia se il comando è diretto o attuato da un sistema pneumatico? O tale comando non era solo un attuatore ma anche un sistema diciamo "semiautomatico" che controllava certi parametri (corrente e tensione?). Anche perché poi gli avviatori automatici sono stati realizzati!
Giovanni
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