da Macaco » 09/01/2012, 18:45
I presupposti della distruzione sono nell'organizzazione del servizio stesso e proprio nel passaggio dal treno alla strada. La scelta, secondo le voci dell'epoca, fu fatta per battere la emergente concorrenza del trasporto su gomma. Parliamo del periodo tra la fine degli anni sessanta ed il principio dei settanta. Ma l'INT non disponeva né di personale né di mezzi sufficienti a garantire il servizio per cui furono sub-appaltati tutti i circuiti camionistici. Così, un poco alla volta i padroncini, imparato il mestiere, si sganciavano dall'INT e si mettevano in proprio contattando direttamente sia i mittenti e sia i destinatari delle spedizioni, offrendo un servizio concorrenziale a quello offerto dalle FFSS tramite l'INT. I vantaggi non erano moltissimi dal punto di vista dei costi, forse i corrieri si facevano pagare di più ma giocavano su due punti di forza a loro favore:
- prelevavano le merci direttamente dalla "porta" del mittente (od all'interno della fabbrica) e le consegnavano direttamente alla "porta" del destinatario senza altri intermediari e senza tante formalità. Il servizio di presa e consegna a domicilio era svolto anche dalle FS (sempre tramite INT) solo nei grandi centri;
- drastico accorciamento dei tempi di resa venendo meno la quantità dei passaggi ed il cambio dei vettori.
Il calo del numero delle spedizioni viene, però, a coincidere con la trasformazione dell'Azienda Autonoma Ferrovie dello Stato in ENTE pubblico iniziando, attraverso altri passaggi, un percorso di "efficientamento" dei trasporti e la "razionalizzazione" di risorse e personale. Percorso che ha portato ai risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Scusate se ho sorvolato sugli ultimi passaggi, gli indirizzi proclamati, i personaggi che hanno calcato le scene, le politiche dei trasporti e la ... politica stessa. C'è ancora troppa amarezza in me.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.