Servizi Commerciali: figli di un Dio Minore.

Spazio dedicato agli argomenti riguardanti le ferrovie italiane in generale

Messaggioda ioannesg » 05/01/2012, 15:45

Penso che questa paginetta possa offrire molti spunti al Don http://www.miol.it/stagniweb/fs_mess.htm e farci vedere realmente cosa significasse tutto il lavoro di compilazione.
Giovanni
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Messaggioda E 645 063 » 05/01/2012, 18:32

in che epoca sono state fatte sparire le spedizioni a messaggerie? sarebbero quello che chiamo servizio collettame?
Il fischio della locomotiva è sinonimo di civiltà...............
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Messaggioda Macaco » 05/01/2012, 18:42

Caro Giovanni ti ringrazio ma al Don non servono determinati spunti per parlare del "suo" passato lavorativo. Tantomeno quelli di Stagni (che stimo quanto un appassionato e ferrato ferroamatore). Quello di cui sto parlando non è niente altro che il sunto di una analoga omelia pronunciata in un'altra parrocchia (peraltro a te molto vicina). Nello specifico avevo commentato (con dovizia di particolari) lettere di vettura di diverse e varie spedizioni. Alla fine di questa trattazione uno dei miei chierichetti potrà, se vuole, riportare qui i miei commenti fatti in quella parrocchia.

Scusami per la precisazione, Giovanni. ;)
Ultima modifica di Macaco il 05/01/2012, 20:11, modificato 1 volta in totale.
Gaetano.
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Messaggioda Macaco » 05/01/2012, 18:43

E 645 063 ha scritto:in che epoca sono state fatte sparire le spedizioni a messaggerie? sarebbero quello che chiamo servizio collettame?

Piano piano arriveremo a fornire tutte le risposte. Portate solo un poco di pazienza...e buona lettura. ;)
Gaetano.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 05/01/2012, 19:21

Da ragazzo (anni 60) andavo a passare le vacanze estive dai nonni a Vicenza. Poiché la casa era vicino alla stazione, praticamente un giorno si e l'altro pure ero con mio cugino, anche lui appassionato, sui marciapiedi a vedere passare e a fotografare i treni.
Un giorno l'altoparlante annunciò più volte con fare concitato: "Attenzione, alta velocità sul binario tre" :? . Ci spostammo subito su questo binario per assistere al passaggio di un treno che reputammo "speciale" in transito da Padova verso Verona senza effettuare fermata e marciante "ad alta velocità" :o .
Arrivò invece un direttissimo trainato da un 428 che, come da orario, effettuò la fermata. Al portellone del postale si accostò subito il classico carrello a quattro ruote del servizio bagagli sul quale il personale di bordo spinse fuori un grosso pacco. :roll:
In quel momento capimmo cosa si intendesse per "alta velocità". :lol:
Giancarlo
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Messaggioda Macaco » 05/01/2012, 19:36

Non bisogna sempre fidarsi dei ricordi dei vecchietti. :cry:

Forse Giancarlo aveva sentito "Grande Velocità" e non "Alta Velocità". :)
Gaetano.
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Messaggioda Macaco » 05/01/2012, 20:04

Sulla scia dei ricordi, cerco di rappresentarvi ciò che era prima la ferrovia e la sua capillarità nel trasporto delle merci. Dovrei prima parlarvi dell'INT (Istituto Nazionale Trasporti), ma non ho ancora riordinati e digitati gli appunti risalenti agli anni settanta.Oggi vi parlo, invece, di una più recente scelta scellerata fatta con la riforma delle spedizioni a Messaggerie. Altre trasformazioni erano avvenute già tra le due guerre e nel dopoguerra della IIGM. Le FFSS decisero che una buona parte dei colli, sulle piccole e medie distanze, non dovevano viaggiare più col treno.
Si ebbe subito una drastica riduzione di personale: nei bagagliai restano in servizio il CT e l'assistente viaggiante; via tutta la squadra di scarichini.
Le composizioni si riducono: basta solo il bagagliaio per i Colli Espressi ed i Bagagli; via dai treni viaggiatori i carri misti per i colli.
Scompaiono i treni raccoglitori delle Messaggerie: non c'è più il carico e lo scarico dei misti in colonna treno (con spiombatura e ripiombatura ad ogni apertura dei carri); rimangono i treni raccoglitori ma solo per i trasporti a carro completo.
Però nelle stazioni (anche nelle piccolissime) rimangono ancora attivi i trasporti delle Piccole Partite. Ma come viaggiano? Sulla strada, ovviamente. Ne farò un dettagliato cenno, parlando dei circuiti camionistici gestiti dall'Istituto Nazionale.

Per darvene sono un'idea vi racconto come era articolato il centro raccolta messaggerie di Alessandria ed il sottocentro di Vercelli. i treni di carri misti arrivavano ad Alessandria e la merce proseguiva per le varie destinazioni con i circuiti caminiostici sotto indicati.

- c.c.n.1 - (Al - Gallarate) serviva anche le località di Casorate-Somma L.-Vergiate-Besnate;
- c.c.n.2 - (Al - Busto Arsizio);
- c.c.n.3 - (Al - Novara) serviva anche Trecate-Magenta-Corbetta SS-Vittuone;
- c.c.n.4 - (Al - Vigevano) serviva anche Abbiategrasso-Gaggiano-Corsico;
- c.c.n.5 - (Al - Ponti) serviva anche Borgoratto-Sezzadio-Cassine-Caranzano S.A.-Strevi-Acqui T.- Terzo M.-Bistagno;
- c.c.n.6 - (Al - Castagnole L.) serviva anche Cantalupo-Bruno-Castelnuovo-Incisa Scap.-Mombaruzzo-Alice B.C.-Nizza M.-Calamandrana-Canelli-S.Stefano B.- Castigliole A;
- c.c.n.7 - (Al - Mortara) serviva anche Valenza-Torreberetti-Mede-Lomello-Sannazzaro-Pieve-Candia-Casale-Borgo S.N.-Sartirana;
- c.c.n.8 - (Vercelli-Domosossola) serviva anche Mergozzo-Ornavasso-Piedimulera-Villadossola;
- c.c.n.9 - (Vc - Luino) serviva anche Sesto Cal.-Ternate-Taino A.-Ispra-Besozzo-S.Giano-Leggiuno-Laveno-Portovaltravaglia;
- c.c.n.10 - (Vc - Verbania) serviva anche Bellinzago-Oleggio-Varallo P.-Castelletto T.-Borgoticino-Arona-Lesa-Stresa-Baveno;
- c.c.n.11 - (Vc - Gravellona) serviva anche Caltignaga-Momo-Suno-Cressa F.-Borgomanero-Gozzano-Orta M.-Omegna-Omegna Cr;
- c.c.n.12 - (Vercelli) e le località di Palestro-Robbio-Vespolate-Borgovercelli;
- c.c.n.13 - (Vc - Varallo) Carpignano S.-Casaleggio-Fara-Ghemme-Gattinara-Romagnano S.-Grignasco-Borgosesia-Quarona;
- c.c.n.14 - (Alessandria - Legnano) serviva anche Rho-Vanzago-Parabiago-Canegrate;
- c.c.n.15 - (Al - Varese) serviva anche Cavaria O.-Albizzate-Castronno-Gazzada-Portoceresio-Bisuschio-Arcisate-Induno.

Occorre tenere presente che giornalmente non erano solo 15 camion sulle strade; tra Alessandria e Vercelli erano più corse a seconda della quantità dei treni misti che arrivavano ad Alessandria. Inoltre, anche altri c.c. più trafficati effettuavano più corse giornaliera.
Gaetano.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 05/01/2012, 21:00

Macaco ha scritto:Non bisogna sempre fidarsi dei ricordi dei vecchietti. :cry:

Forse Giancarlo aveva sentito "Grande Velocità" e non "Alta Velocità". :)

Credo che tu abbia ragione.
Giancarlo
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Messaggioda ioannesg » 05/01/2012, 22:18

Macaco ha scritto:Caro Giovanni ti ringrazio ma al Don non servono determinati spunti per parlare del "suo" passato lavorativo. Tantomeno quelli di Stagni (che stimo quanto un appassionato e ferrato ferroamatore). Quello di cui sto parlando non è niente altro che il sunto di una analoga omelia pronunciata in un'altra parrocchia (peraltro a te molto vicina). Nello specifico avevo commentato (con dovizia di particolari) lettere di vettura di diverse e varie spedizioni. Alla fine di questa trattazione uno dei miei chierichetti potrà, se vuole, riportare qui i miei commenti fatti in quella parrocchia.
Scusami per la precisazione, Giovanni. ;)


Don, dall'euforia di aver trovato quella paginetta forse mi sono espresso male. Non sia mai che volessi mettere in cattiva luce il catechismo... anzi, l'intenzione era opposta, da quelle ricevute descrivere e spiegare meglio questo fantastico mondo sconosciuto e sparito... :cry:
L'altra parrocchia non l'ho mai frequentata, per svariati motivi, quindi per me sono quasi tutte cose nuove (come catechismo).
Sempre pronto a bacchettarmi... uffa!!! ;)
Giovanni
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Messaggioda Macaco » 05/01/2012, 22:29

"""Sempre pronto a bacchettarmi... uffa!!! ;)""" :D :D :D

Giovanni, io lo vorrei fare con chi tu sai, ma lui sfugge come un'anguilla. :evil: :mrgreen: :evil: :mrgreen: :evil: :mrgreen:

C'è posta per te.
Gaetano.
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Messaggioda andm » 06/01/2012, 23:06

Attendo con pazienza e... interesse.
Si, Luino è stato istruttivo anche per raffrontare punti di vista diversi e opinabili...
Andrea
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Messaggioda Macaco » 09/01/2012, 18:45

I presupposti della distruzione sono nell'organizzazione del servizio stesso e proprio nel passaggio dal treno alla strada. La scelta, secondo le voci dell'epoca, fu fatta per battere la emergente concorrenza del trasporto su gomma. Parliamo del periodo tra la fine degli anni sessanta ed il principio dei settanta. Ma l'INT non disponeva né di personale né di mezzi sufficienti a garantire il servizio per cui furono sub-appaltati tutti i circuiti camionistici. Così, un poco alla volta i padroncini, imparato il mestiere, si sganciavano dall'INT e si mettevano in proprio contattando direttamente sia i mittenti e sia i destinatari delle spedizioni, offrendo un servizio concorrenziale a quello offerto dalle FFSS tramite l'INT. I vantaggi non erano moltissimi dal punto di vista dei costi, forse i corrieri si facevano pagare di più ma giocavano su due punti di forza a loro favore:

- prelevavano le merci direttamente dalla "porta" del mittente (od all'interno della fabbrica) e le consegnavano direttamente alla "porta" del destinatario senza altri intermediari e senza tante formalità. Il servizio di presa e consegna a domicilio era svolto anche dalle FS (sempre tramite INT) solo nei grandi centri;
- drastico accorciamento dei tempi di resa venendo meno la quantità dei passaggi ed il cambio dei vettori.

Il calo del numero delle spedizioni viene, però, a coincidere con la trasformazione dell'Azienda Autonoma Ferrovie dello Stato in ENTE pubblico iniziando, attraverso altri passaggi, un percorso di "efficientamento" dei trasporti e la "razionalizzazione" di risorse e personale. Percorso che ha portato ai risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Scusate se ho sorvolato sugli ultimi passaggi, gli indirizzi proclamati, i personaggi che hanno calcato le scene, le politiche dei trasporti e la ... politica stessa. C'è ancora troppa amarezza in me.
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Messaggioda Macaco » 10/01/2012, 17:12

All'inizio del topic avevo parlato del Servizio Commerciale quale figlio di un Dio Minore quale “sentire” comune degli appassionati di cose ferroviarie nonché di ferrovieri poco informati sul lavoro dei colleghi. Comunque niente di nuovo: è tanto più facile sbagliare ad emettere giudizi quando meno si conoscono le problematiche degli argomenti di cui si è sentito solamente parlare.

Non credo che con le brevi note postate fino adesso abbiamo fatto piena luce sul complesso mondo ferroviario del trasporto merci. Basti solo pensare alla quantità immensa delle norme che regolavano la materia. Norme disseminate in una moltitudine di pubblicazioni di servizio. Ne cito solo alcune, o meglio solo quelle che ricordo.
Condizioni e tariffe merci; c'era anche quelle per il servizio viaggiatori e bagagli;
Norme contabili servizio merci;
Repertorio delle merci;
Norme eseguimento trasporti;
Norme tecniche per il carico dei carri (quattro volumi);
Norme sull'uso delle etichette;
Servizio di corrispondenza per i trasporti delle cose;
Prontuario per l'inoltro delle merci a carro ed in piccole partite a resa ordinaria;
Prontuari vari per il calcolo delle tasse di porto, tasse doganali, tasse accessorie, tasse di sosta e balzelli vari come depositi e caparre, servizio assegni, ecc.

Questo solo per il servizio interno. C'era poi il Servizio Internazionale e quello Cumulativo Interno.

...continua...
Gaetano.
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Messaggioda Macaco » 11/01/2012, 18:01

Nel mio continuo girovagare ho avuto modo di conoscere anche queste realtà di una ferrovia ormai dimenticata. Ricordo ancora il pane carasau proveniente dalla Sardegna accompagnato da una grande lettera di vettura gialla del Servizio Cumulativo Ferroviario Marittimo e la quantità enorme di Colli Espressi Internazionali diretti persino in Russia. Prima di procedere alla tassazione dovevi farti un giro virtuale sulla rete ferrovia di mezza Europa tassando il trasporto nazione per nazione per poi effettuare la conversione in lire della somma quantificata in franchi UIC. Per questa ultima operazione dovevi aspettare il telegramma con cui il Servizio Commerciale notificava giornalmente il cambio ufficiale delle varie monete compreso il franco UIC.

Tutto ciò avveniva tra un incrocio e l'altro, tra la gestione di un BEM guasto o inutilizzabile, le pressioni di un tecnico dei Lavori che aspettava un'interruzione e magari una fila di viaggiatori allo sportello.

Impegni diversi e diversificati facenti capo al solo e povero DM, che con pazienza e professionalità cercava di accontentare tutti dando la priorità, ovviamente, alla circolazione dei treni.

...continua...
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Messaggioda Taurus 541 » 11/01/2012, 19:45

Qual'era il valore reale del Franco UIC?
Gabriele
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